martedì 31 gennaio 2017

La camminata della notte per finire


Ieri, lunedì, una splendida giornata dedicata tutta allo sport. Ho sfruttato appieno la mia giornata di recupero (per aver lavorato la domenica) dedicandomi alle cose che mi piacciono.

Mattinata dedicata ad un bel giro in bici, tutto in pianura come piace a me. Partito con l'intenzione di andare piano senza troppe "pippe" di tempi mi son ritrovato come al solito ad inseguire il cronometro e la media kilometrica. La sostanza è però che mi sono divertito godendo appieno della splendida giornata di sole.
Nel primo pomeriggio prova di corsa per saggiare lo stato delle gambe ma soprattutto del ginochhio che ieri aveva fatto i capricci. Ne è venuto fuori un bel allenamento breve ma in decisa progressione come piace a me.
Per finire consueto appuntamento del lunedì sera con QUELLI DELLA NOTTE a Feletto. Appuntamento alle 20 come al solito per i camminatori. Manca Pino Amato, colui che è il faro di tutta questa organizzazione ma si incarica Franz di dare le indicazioni indispensabili prima della partenza. Anche stasera ci sono molte new entry. Doveroso l'invito a collocarsi nel gruppo giusto specie per chi è alle prime esperienze e non conosce ancora i limiti della propria condizione fisica.
Si parte puntuali alle 20.15 suddivisi nei 3 gruppi:

CAMMINATA BENESSERE     30 UNITA'   ritmo finale 11'35'' per 6,48 km
CAMMINATA ALLEGRA         72 UNITA'   ritmo finale 10'26'' per 7,19 km
CAMMINATA SPORTIVA       18 UNITA'   ritmo finale  8'27''  per 8,8 km

Mi colloco nella camminata allegra.
Ci dirigiamo verso Tavagnacco seguendo la ciclabile della piscina. La serata è fredda e per terra si comincia a formare già il ghiccio. Il gruppo è folto e nonostante Franz imponga una partenza soft subito si allunga. Oriana si incarica di chiudere mentre io faccio la spola anche per aiutare in qualche attraversamento anche se in questo circuito gli incroci pericolosi sono assai pochi. Poco prima di arrivare in centro a Tavagnacco giriamo e prendiamo poi un sentiero sterrato che non conoscevo che ci porta in direzione del cimitero. E' veramente un bel colpo d'occhio questo serpentone di uomini e donne (decisamente più donne) che procede spedito, la maggior parte sono dotati di lampada frontale che ci rendo molto visibili. Prendiamo la discesa che vicino al cimitero portà giù verso l'ippovia e dopo poche centinaia di metri svoltiamo di nuovo a sinistra immettendoci in un boschetto. Anche questo tratto è una novità per me, a poche decine di metri da strade che ho percorso mille volte ma non l'ho mai provato. Camminando nei campi e passando vicino al campo di Branco sbuchiamo in paese per poi riprendere la ciclabile. Scambio qualche parola con delle signore, qualcuna appare provata ma in tutte sento l'entusiasmo di essere parte di questa bella iniziativa. Questa sensazione è la stessa che mi hanno riferito gli altri amici presenti sugli altri percorsi.
Concludiamo in piazza per il solito the e la foto di rito. La novità di questa sera è l'iniziativa di raccolta fondi pro-terremotati e altre "dolce" novità anche una gran bella torta offerta che anche io apprezzo.

Alle 20.30 son partiti anche i tre gruppi di corsa:
CORSA SIMPATIA            16 UNITA'    6'08'' media finale
CORSA TURBOLENTA     12 UNITA'    5'26'' media finale
CORSA SPIRITATA           8 UNITA'      4'44'' media finale

In totale quindi 156 partecipanti.

Un ringraziamento a tutto lo staff che mi ha dato la possibilità di esser parte...faremo belle cose assieme.
Un saluto particolare agli assenti (giustificati) naturalmente, in primis Romina, Gabriele Zamparo (Gaso) e Pino.




sabato 28 gennaio 2017

Allenamento pro Passatore


Arrivo Maratona del Lamone Aprile 2004



Cronaca di un allenamento fuori della norma

Udine 16 maggio 2004

Oggi ultimo allenamento lunghissimo in funzione del Passatore.
Sveglia ore 04.30, colazione come si deve, preparazione della sacca con due borracce di sali, una banana, un brick di maltodestrine e due pastiglie di Enervit GT; prima di uscire di casa abbondante caffè di quello fatto alla moka come si usa nel sud (che tinge la tazza).
I miei propositi sono di andare a sensazione, cioè di provare ad iniziare con l'intenzione di fare molti km ma solo a condizione di sentirmi bene; arrivato al Parco del Cormor indosso i miei auricolari, sintonizzo la radio sulle stazioni di Radio Dee Jay e alle 5.48 parto.
A metà del primo giro vedo un bello spettacolo della natura, di quelli che nelle città sono difficili da ritrovare: tre lepri giocherellano fra di loro, alla mia vista scappano, si fermano, si voltano indietro, riscappano; poche centinaia di metri e le reincontro dall'altro lato del Parco.
Decido di togliere gli auricolari, intorno a me decine di uccelli cinguettano e gracchiano e fanno altri versi a seconda della specie, la maggior parte di loro è intenta a cibarsi approfittando della brina mattutina che ha spinto fuori dalla loro dimora tanti insetti, lumache e altri vermi; il rumore del torrente Cormor in un tratto in cui lo costeggio a pochi metri è splendido se sommato a tutti gli altri suoni della natura che a quest'ora della domenica mattina non è inquinata dalla presenza umana, se non da qualche scocciatore come me.
Al termine del secondo giro, quindi alle 6 un'altra presenza umana irrompe nella tranquillità della natura, si tratta di una signora sulla cinquantina che non avevo mai visto che da lontano mi invia il suo saluto. Rispondo con un "salute" ad alta voce che ha il doppio significato di saluto e stigmatizza il nostro gesto mattutino che rappresenta sicuramente vigore per il nostro corpo.
La mia corsa in solitaria continua per alcuni giri, le lepri mi fanno compagnia ancora per un paio di giri, poi uno alla volta altri podisti arrivano sul percorso e loro scompaiono espropriate dal proprio territorio.
Alle 6.30 sono al decimo km, prendo al volo la borraccia posizionata sul palo della luce punto di ritrovo per i podisti avventori del Parco del Cormor, la giornata si presenta calda ed infatti poco dopo con un veloce pit-stop prendo al volo la mia canotta di Podisti.net e la sostituisco alla maglia a maniche lunghe ricordo della splendida per me Maratona di Treviso che rappresenta oltre che un bellissimo ricordo anche il mio miglior risultato stagionale.
Allo scadere della prima ora di corsa ho percorso circa 13 km esattamente il ritmo che avevo previsto nella mia mente, le sensazioni buonissime, comincio a pensare che farò un buon allenamento anche perchè fra poco ho appuntamento con il mio amico Nuccio che mi accompagnerà per alcuni km prima di lasciarmi alla cura di altri amici che so arriveranno alle nove; se tutto va bene la mia corsa in solitario sta per terminare.
Incontro altri podisti, alcuni sconosciuti, altri visti tante volte al Parco ma con i quali non ho molta confidenza, ma di domenica mattina presto accomunati dalla stessa passione il saluto e un'aria di complicità ci coinvolge, siamo complici della stessa passione che ci fa soffrire e godere allo stesso tempo.
Passo alla mezza maratona in 1:42' in grande scioltezza, sono ancora all'inizio da poco mi sono risintonizzato su Radio Dee Jay dove lo speaker Vitiello si chiede cosa stiano facendo i radioascoltatori sintonizzati: naturalmente si tratta per la maggior parte di lavoratori impegnati in tutte quelle attività che anche la domenica continuano; mi colpisce la telefonata di un ragazzo che comunica che lui come me sta correndo in un parco, quante volte avrei voluto comunicare questo tutte le volte che sento menzionare le varie attività in svolgimento dagli ascoltatori, lo ha fatto l'anonimo amico per me.
Questo episodio stimola lo speaker Vitiello a ricordare che nella giornata odierna, a Milano si svolge una gara molto particolare che vede al via sulle distanze di 5 e 10 km tante giovani e meno giovani donne: si tratta dell'Avon Running gara nella quale so essere impegnate tante ragazze e atlete che conosco personalmente o tramite il web e fra le tante anche un'altra speaker della radio che si chiama Paoletta.
I km scorrono, conto nell'arrivo di Nuccio per alleviare l'inizio di una certa ripetitività del solito giro di 1640 m, ma l'amico si fa attendere, non ci posso credere che mi abbia fatto il bidone, se così fosse bisogna aspettare le nove per accodarsi al treno di altri che puntualmente ogni domenica si ritrovano al Parco.
Dopo i 28 km quasi senza accorgermene il ritmo si alza leggermente, le gambe vanno da sole e corro più di qualche giro a 4' 30''-4'35'', troppo presto per aumentare, mi dico e per fortuna quando ormai ho corso 37 km intravedo da lontano due degli amici che attendevo Loris e Spampinato, una altra progressione per raggiungerli e poi mi accodo a loro  procedo al loro ritmo tornando a correre intorno ai 5 al km, di lì a poco ci raggiunge anche Nuccio, Federica, i due Gianni e due amici di cui non conosco i nomi.
Formiamo un bel gruppo numeroso e solidale, situazione un po' insolita per me abituato a correre di solito da solo, ma oggi il ritmo che intendo tenere è perfettamente congeniale al loro e quindi ci gioviamo tutti di questa coincidenza scambiandoci esperienze sulle ultime gare corse in particolare sulla maratona e maratonina di Trieste, e sui prossimi obiettivi fra i quali il mio Passatore assume la sua centralità.
Corro ormai in uno stato di leggerezza mentale totale, le gambe si fanno sentire un minimo, ma ho tanta voglia di completare questo ultimo test come si deve: transito alla maratona in 3:24' e ai 50 km in 4 ore; la presenza di un gruppo così numeroso è anche l'occasione per stimolare qualche amico a svolgere un lavoro diverso dal solito e provare ad andare in progressione nel finale; mi sento bene, mi metto alla guida del plotoncino ma poco dopo questo incremento di ritmo si farà sentire nelle mie gambe.
Procedo continuamente a bere sali che nel frattempo si sono esauriti nelle mie borracce, mi alimento anche mangiando la banana e le maltodestrine, il sole picchia forte dopo settimane di tempo incerto: buon per gli alpini che possono terminare i propri festeggiamenti nella vicina Trieste.
Intanto il gruppo si sfoltisce, rimaniamo solo io, Nuccio e il nuovo venuto Max che essendo fresco si informa di quanto dobbiamo correre e a che ritmo; ho ormai deciso che completerò 37 giri del Parco i maniera da superare i 60 km.
Nuccio si ferma quando mi mancano solo due giri, ha svolto benissimo il "suo lavoro" da lepre, gliene sono grato come pure a tutti gli altri e se questo sogni che sto coltivando diverrà realtà, se ossia riuscirò a completare la 100 km del Passatore una parte del merito sarà anche loro.
Gli ultimi due giri li affronto con la sola compagnia di Max che mi chiede se me la sento di aumentare un po', andiamo in progressione e finisco inanellando i due giri più veloci toccando nell'ultimo addirittura la media di 4' 07'' che non è male al termine di 60 km.
All'arrivo un nuovo arrivato all'oscuro di tutto mi chiede come mai sono così stanco e dice di vedermi taciturno: cosa ne sa lui di quello che ho fatto, e soprattutto cosa ne so io se questi 60 km che ho corso a soli 14 giorni della gara in 4:47' 17'' alla media di 4' 44'' saranno funzionali alla conquista dell'obiettivo che mi sono prefissato, di sicuro ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità.
Antonio Lokomotiv Margiotta

venerdì 27 gennaio 2017

Camminata svelta


Uscita estemporanea stamattina. Cinque amici, ritrovo alle 8.30 e si va in direzione Colugna per poi prendere l'ippovia. Il gruppo è molto omogeneo quindi non bisogna far alcuna sollecitazione per capire come camminare. Anche oggi giornata splendida anche se rigidissima. Sono vestito quanto basta, ho cambiato i guanti ma nonostante ciò le dita delle mani rimangono l'unico problema. Si gelano e non tornano più in qua.


Quante volte ho calpestato queste strade, quanti progressivi ho concluso lungo questi km di tracciato tirando al massimo come prevede la mia filosofia di corsa.
Ora mi ritrovo a camminare ma questo non è sminuente, è solo una evoluzione che potrebbe anche trasformarsi in una semplice parentesi.





E' assai piacevole camminare con Giulia ed Enzo con il quale c'è già una buona intesa nonostante ci sia conosciuti solo ieri.


Oriana e Gloria munite di bastoncini procedono avanti parlottando anche di Nordic Walking. 
A tratti la strada è gelata ed in particolar modo a livello del guado del Cormor che passiamo con molta prudenza. Le Alpi dinanzi a noi ci guardano o siamo noi a guardare loro, molta neve si è sciolta ed è insolito godere di questo panorama a fine gennaio.
Discorriamo del più e del meno, siamo talmente presi che all'altezza del bivio procediamo diritti...per fortuna mi accorgo dopo 200 m circa e rimediamo con una inversione ad U.
Attraversiamo Branco per poi imboccare la ciclabile che ci riporta al punto di partenza dopo 9 km di camminata in compagnia percorsi in poco più di una ora e mezza senza quasi essersi accorti.

Vi ringrazio tutti amici e spero che presto possiamo replicare magari andando a selezionare un altro splendido circuito.

Se qualcuno vuole aggregarsi si faccia vivo...unica condizione: CAMMINATA SVELTA non significa passeggiare.

giovedì 26 gennaio 2017

Il gruppo si allarga





Stamattina eravamo ben in 19 a camminare noi...QUELLI DEL CAPPUCCINO.
L'aumento della partecipazione inevitabilmente implica adeguarsi al ritmo di tutti, soprattutto di quelli meno esperti o meno abituati alla camminata svelta.
Non è stato un sacrificio improbo ma prudentemente abbiamo cambiato in extremis il percorso che avevo preparato sia per la lunghezza che per il suo tracciato più impegnativo e senza possibilità di taglio. Per fortuna c'era uno splendido sole che ha mitigato almeno come percezione la temperatura rigidissima ben sotto lo zero di almeno 5 gradi.
Un grazie allo zoccolo duro del giovedì mattina, a Gloria, Oriana, Giulia, Enrico, Nicolina e a Glauco che dopo 3 settimana abbiamo capito che non si chiama Giovanni.
Un benvenuto a tutti coloro che si sono avvicinati per la prima volta al gruppo.

Domani comunque in modo informale il giro che era in programma si farà...eci sarà da divertirsi.

mercoledì 25 gennaio 2017

All'insegna del CARPE DIEM



La DOMENICA INFRASETTIMANALE, la amo.
Si, avete letto bene. La domenica infrasettimanale esiste ed è diversa da qualsiasi altra festività che possa capitare durante l'anno, il Ferragosto per esempio. I turnisti lo sanno di cosa sto parlando perchè tra tanti svantaggi di lavorare di sabato, di domenica o di notte (non io) c'è pure questo vantaggio.
Nelle giornate come oggi nelle quali ti puoi permettere di non puntare la sveglia, il primo sguardo non appena hai mollato l'abbraccio di Morfeo va alla finestra. C'è il sole e tante ore a disposizione per godere appieno.
Mi alzo, una ricca colazione in tranquillità, ascolto la radio ma non il giornale radio, non voglio farmi intristire da nessuna cattiva notizia, oggi è festa e si può volare alto nell'illusione che tutto vada bene.
Esco per una sana lunga camminata anche perchè ho in testa di provare il percorso da proporre domani mattina nella consueta camminata settimanale di QUELLI DEL CAPPUCCINO. Il giro lo conosco perfettamente ma non l'ho mai misurato e temo che sia un tantino lungo rispetto a quanto occorre. Faccio scattare il mio Garmin, qualche centinaio di metri e mi ritrovo subito uno spettacolare panorama delle montagne che non sono più imbiancate come una settimana fa ma altrettanto affascinanti. Mi sono vestito poco ma non avverto assolutamente il fresco se non alle mani per le quali non ho trovato ancora la soluzione...non c'è guanto che tenga. Il mio passo è svelto nonostante avverta ancora fastidio al ginocchio, incrocio qualche camminatore e qualche podista di ritorno. Cammino su sterrato per oltre 4 km, accanto a me solo la natura che in questa stagione non offre il meglio di se ma il sole ha dato coraggio almeno alle cornacchie che numerose veleggiano in cielo e "strombazzano" le loro note. Si fa coraggio anche un pettirosso però che imperterrito rimane immobile in mezzo alla strada certo che non lo avrei infastidito, peccato che abbia lasciato il cellulare a casa perchè forse si sarebbe lasciato pure immortalare.
Arrivo nel primo punto in cui posso invertire il senso di marcia, prendo ora la pista ciclabile e tornando verso il punto di partenza faccio in modo di essere il più lineare possibile non negandomi però lo sfizio di un passaggio suggestivo. Completo il giro con 8,6 km. Se domattina ci saranno le condizioni sarà questo il giro che proporrò perchè con questa temperatura e con la complicità di Fratello Sole ne vale veramente la pena.

Non finisce mica qui...
Una bella doccia, un the caldo, un biscottino e via a fare la piccola spesina.
Naturalmente in bicicletta. Il supermercato sarebbe vicino casa, poche centinaia di metri ma guai fare le cose facili. Giro largo e quando rientro il contachilometri segna 18 km percorsi. I miei lettori penseranno QUESTO E' PAZZO...beh no, pazzo proprio no ma ho una gran voglia di vivere perchè OGGI CI SIAMO, DOMANI CHISSA'.

martedì 24 gennaio 2017

Camminare...anche di notte in compagnia


 Quando tornate a casa dite a voi stessi che avete fatto una gran bella cosa, che siete soddisfatti, che siete rigenerati. Così ci si sente dopo una camminata/corsa in compagnia. Questo è quel che accade ormai da due mesi in quel di Feletto (UD).
Ieri sera era la 11^ uscita ed i numeri, seppur nella loro crudezza indicano il successo e il gradimento dell'iniziativa.
Nonostante la temperatura decisamente rigida, ai limiti dello zero ma salutati da un cielo stellato e accompagnati dallo sguardo di uno spicchio di luna luminosissimo ben 163 tra camminatori e podisti si son ritrovati alle 20/20.30 nella Piazza di Feletto, di fronte alla Chiesa come ogni lunedì.
Si parte con 3 ritmi diversi per la camminata ed altrettanti per la corsa, ognuno sceglie quello più congeniale alle proprie possibilità. L'obiettivo comune è di raggiungere nuovamente il punto di raccolta nello stesso momento.
All'appello iniziale si evidenziano un bel drappello di new entry la maggior parte dei quali si distribuisce nel gruppo della camminata svelta nel quale anche io partecipo. Coadiuvo con Franz e Oriana per fare da guida.
Siamo ben in 66; il giro programmato ci porta in direzione Est, percorriamo tratti a me sconosciuti. Durante gli attraversamenti degli incroci il lungo serpentone di appassionati dà veramente un colpo d'occhio favoloso e i pochi automobilisti che incrociamo sono molto disponibili a lasciarci passare. Da tenere presente che osserviamo strettamente le regole utilizzando le strisce pedonali.
Si avverte nel gruppo una atmosfera di serenità, la consapevolezza che lo stare assieme crea positività. Ci sono anche 3 cani che in avvio si "parlano" nel loro linguaggio per stabilire le gerarchie che non sono date dalla stazza degli stessi ma dal passo dei rispettivi proprietari.
Nel tratto finale transitiamo nei pressi dell pista di atletica e Franz non resiste alla tentazione di farci fare un giro all'interno. Mi ritrovo a camminare quindi su quella pista che tante volte mi ha visto protagonista di splendidi allenamenti di ripetute.
Mancano poche centinaia di metri alla meta, il nostro arrivo (leggermente in ritardo) è salutato con un applauso collettivo.

Ci attendono un bel the caldo e la foto collettiva.
Brevi commenti, qualche saluto e appuntamento al prossimo lunedì o per chi vuole giovedì mattina alle 9 in punto sempre nello stesso posto per la variante di QUELLI DEL CAPPUCCINO, camminata svelta di 7 km sempre in compagnia.
Un ringraziamento particolare al "THEISTA" che incurante del freddo si prodiga, agli amici che mi hanno voluto salutare personalmente e con i quali mi scuso se non li ho riconosciuti (Cinzia), con quelli con i quali ho parlato lungo il tracciato (Monica e il fratello), quelli che sono venuti a farmi qualche domanda o richiesta.
Sono proprio felice di stare in questo gruppo e vivere questa esperienza.

domenica 22 gennaio 2017

Obiettivo Passatore

Prepararsi per la 100 km del Passatore è impresa difficile. La prima reazione sarebbe di pensare che non ci sia nulla da preparare se non farsi ricoverare.
Ho avuto diverse esperienze in questa gara, fu addirittura il mio esordio in atletica e mi presentai con l'incoscienza del neofita, finii comunque in poco più di 14 ore nonostante non avessi mai fatto più di 28 km in allenamento.
Nel 1995 ci tornai, nonostante fossi più esperto feci poco meglio.
Dopo più 10 anni ormai molto sgamato riuscii ad impostare una buona preparazione prendendomi belle soddisfazioni (9:08) infine recentemente un'altra bella esperienza. In questo quadretto di soddisfazioni anche tante delusioni nelle occasioni mi son ritirato.
Quest'anno mi sono iscritto di nuovo ed insieme a me anche Milena che sarà all'esordio. Quindi ho un doppio compito e doppia responsabilità: arrivare al traguardo e cercare di aiutare anche lei a coronare il sogno.
Premesso che io son convinto che bastino 4-5 allenamenti specifici oggi abbiamo cercato di mettere il primo pilastro sotto questo sogno, perchè si sa che la costruzione regge solo se le basi sono forti.
L'aspetto fisico ha importanza rilevante ma ancora più importante è l'aspetto mentale. Durante i 100 km le crisi sono numerose, il buon atleta è quello che riesce a trovare l'energia mentale per superare.
Oggi siamo usciti senza alcuna certezza ma con la consapevolezza che si sarebbe provato ad andare oltre le 3 ore.
Prendiamo la direzione dell'Ippovia, si tratta di un tracciato che conosco a memoria ed è sempre molto affascinante in qualsiasi stagione, anche in inverno quando gli alberi sono spogli e molti tratti sono ghiacciati come stamattina.
Dopo alcuni km realizzo che la giornata non sia ideale, ho male al ginocchio, tengo con difficoltà il ritmo di 5'15'' che Milena si incarica di tenere. Per fortuna alcuni scorci di panorami delle Alpi sono straordinari e rimettono in pace con la vita. La giornata è soleggiatissima seppure la temperatura sia notevolmente bassa. Incrociamo tanti camminatori e podisti, altri li raggiungiamo, altrettanto numerosi sono i ciclisti. Con tutti di prammatica è lo scambio di saluto, pochi sono gli "orsi" che non rispondono.
Dopo 13-14 km sono in momento di crisi e quasi sto per chiedere a Milena di tornare indietro riponendo i nostri propositi.
Per fortuna riesco a resistere, mi metto in scia, staccato di qualche metro. Stringo i denti e tengo duro. L'obiettivo è raggiungere il Cimitero di Vendoglio che da sempre rappresenta il giro di boa dei miei lunghissimi; lì troveremo acqua per poterci dissetare.
Arriviamo, un occhio alla fontanella e scopriamo con nostro grandissimo disappunto che il rubinetto è stato tolto forse a causa del freddo invernale. Mangiamo il nostro gel a secco e continuiamo per la nostra strada.
Transitiamo per Treppo Piccolo, Cassacco, Tricesimo, Tavagnacco.
La seconda parte del percorso è leggermente in discesa per cui riusciamo a recuperare qualche secondo sulla media. Le gambe sono calde per cui il ginicchio si sente meno anche se son certo che le conseguenze saranno ingenti nel dopo gara.

Ormai fatico nettamente a stare in coda a Milena, servono brusche accellerazioni per raggiungerla ma subito dopo mi stacca nuovamente.
Stringere i denti è d'obbligo. Appressandoci a casa è necessaria una digressione per chiudere i 37 km preventivati.
Al termine anche se sono completamente disidratato mi considero molto soddisfatto. I grandi obiettivi passano per grandi sofferenze.
La lezione importante da prendere da questa giornata è che MAI PIU' senza bere durante i lunghissimi.
Persi in questo allenamento oltre 3 kg...non dovrà più accadere!!!!!

venerdì 20 gennaio 2017

POCOPOCOPIANOPIANO VARIANDOVARIANDO


Che il Sole mi scaldi ed io scalderò il mio cuore soddisfacendo le mie passioni. Sarà la mia origine "terrona", la mia inclinazione innata a nutrirmi pienamente del caldo Sole del Salento ma io in inverno soffro non tanto il freddo in se stesso ma la mancanza di luce.
Stamattina mi ero ripromesso che avrei fatto qualcosa di nuovo di corsa; ultimamente le mie prestazioni in allenamento sono ridotte ai minimi termini, mi limito a pochissimi km settimanali, una, al massimo due uscite nella settimana sempre di corsa lenta.
Come segno incentivante ho tolto il LAP automatico al mio Garmin. Durante i lavori di ripetute o cambiamenti di ritmo preferisco gestire io la lunghezza dei segmenti piuttosto che seguire le indicazioni del marchingegno.

Ho indossato un abbigliamento particolare che mi evoca ricordi di una gran bella Maratona corsa a Dublino nel 2007, ricordi di un grande amico, Simone, che non c'è più.
Lui era molto scrupoloso sull'allenamento e non lasciava nulla al caso.

Come sempre non dò nulla per scontato, parto da casa in direzione Parco Cormor. Deciderò "del mio destino" solo dopo il riscaldamento, la corsa è abbastanza sciolta in partenza (per quanto si possa pretendere dalle mie gambette provate da migliaia di km corsi in 23 anni di atletica), lascio andare le gambe senza guardare il cronometro. Sono altamente positivo, prima di entrare nel Parco guardo e con sorpresa mi accorgo di essere ben sotto i 5 al km...presino troppo svelto. Opto per portare il riscaldamento fino ai 3,5 km.
Va bene, proviamo a fare qualche variazione sui 1000 m con recupero di corsa lenta (ma non troppo) di 640 m. Allenamento ormai standardizzato sul giro del Parco.
La prima ripetizione viene da sola naturalmente, ritmo buono ma niente di che, il mio obiettivo è comunque di tenere alto il ritmo nel recupero. Ci provo e ci riesco. Si parte con la seconda, ho qualche punto di riferimento nel mio giretto, ci sono diversi camminatori e qualcuno che corricchia, diventano target da raggiungere. Verso i 400 m c'è la discesina che mi lancia e mi permette di aumentare un tantino, anch la seconda ripetizione chiusa in 4.24 è buona.
Nella terza mi ritrovo ad inseguire un ciclista...mi impegno e lo supero. Riscontro finale ancora buono, le gambe girano ed allora perchè fermarsi qui?
Vado per la quarta...ormai sono gasato tanto che la partenza è addirittura troppo rapida e sono costretto a decellerare per non andare fuorigiri.
...e facciamo 5 forza!!!!
Riscontro finale ottimo.
Sono soddisfatto e l'adrenalina viene tutta fuori nel defaticamento finale nel quale non lesino le forze e spingo comunque.
Chiudo con quasi 14 km con media complessiva di 4' 36'' .
Speriamo che questa giornata sia di stimolo e POCOPOCOPIANOPIANO torneremo ad esser quelli di un tempo (non per i ritmi ma almeno per la carica e la voglia di correre).













giovedì 19 gennaio 2017

Gruppo compatto incontro al sole

Abbiamo firmato un contratto col sole noi, Quelli del Cappuccino di Feletto. Ci siamo ritrovati puntuali, eravamo in 10 peraltro provenienti da almeno 3 frazioni diverse del comune di Tavagnacco a dimostrazione della "multiculturalità" dei "cappuccini".

Il giro che avevo ideato per oggi ci ha fatto "andare all'estero" toccando per un lungo tratto le strade del comune di Udine, ma in questo modo ci ha fatto conoscere anche un pezzo di realtà molto vicina alla nostra cittadina ma poco calcata.
Il feeling nel gruppo cresce con la frequenza, ci si conosce meglio e si riesce ad impostare il ritmo che sia abbordabile per tutti, senza mandare in affanno alcuno ma allo stesso tempo limitare troppo i più svelti.
Si aggiungono anche volti nuovi, nuovi ingressi che dimostrano subito di gradire il ritmo e la compagnia.
A metà percorso ci attende uno splendido panorama per immortalare i nostri visi sorridenti e soddisfatti, le Alpi alle spalle, la grandissima e luminosissima palla di Fratello Sole in fronte. 

 Il nostro giro si conclude dopo 7,87 km perfettamente in media prevista (bugia, perchè non avevamo previsto alcuna media) e non negli scarsi 6 km come segnava il pigro GPS di Oriana.

Un grazie a Oriana, Giulia, Enrico, Giovanni, Michelina, Tiziana, Giuliana, Giovanna e un'altra signora di cui non ricordo il nome. Alla prossima

mercoledì 18 gennaio 2017

Anche domani all'ora del Cappuccino

Appuntamento in Piazza a Feletto (UD) domani mattina per la consueta passeggiata del giovedì mattina. Ci si trova puntuali alle 9.00, si parte alle 9.05, chi c'è c'è.
Per domani è previsto un giro che partendo da Feletto ci porterà verso Colugna transitando dal tratto boscoso della strada di Longaris, si procede poi in direzione di Udine per via Colugna. Ci si addrenta poi per arrivare a percorrere anche un tratto di sentiero sterrato avviandosi verso "le vasche" di Feletto e rientrare verso la Chiesa.
Il giro misura circa 7 km e mezzo e prevede diversi tratti di sterrato, evitate i tacchi a spillo quindi. Vi aspettiamo numerosi; più siamo più ci divertiamo.
Se il cielo sarà dalla nostra dovremmo anche godere del panorama che vedete sopra.

martedì 17 gennaio 2017

...e chi ci ferma?

Rientro dal Salento dove ho goduto di 3 giorni di simil-primavera con temperatura accettabile ma soprattutto uno splendido sole che ho preso appieno sia nella passeggiata a Porto Selvaggio di sabato che nella corsa in progressione di domenica alle Cesine.
Appena atterrato a Treviso avverto subito la temperatura molto bassa e soprattutto il vento freddo. E' lunedì e c'è l'appuntamento con Quelli della Notte a Feletto. Non arriverò in tempo per la camminata (partenza alle 20.15) ma certamente riesco ad essere presente per la corsetta. Ci sono tre ritmi diversi, io scelgo quello più tranquillo, 6' 15'' al km è previsto. C'è il rischio ghiaccio, scegliamo un itinerario relativamente facile e lineare, la ciclabile che porta fino a Tavagnacco che è esposta al sole e quindi con poco rischio di trovare tratti ghiacciati. Ci poniamo in testa al drappello di 10 amici podisti io, Marino e Maurilio. Ci conosciamo da tanti anni ed abbiamo in comune argomenti di discussione che subito tiriamo fuori per alleggerire la fatica. Alle nostre spalle due ragazze ciacolano prevalentemente in friulano e faccio assai fatica a capire molte parole, ancora più indietro Romina discorre con un altro podista.
Mi ricordo che l'ultima volta che ho corso insieme a Maurilio è stato 3 anni fa quando lui era in preparazione per la Maratona di Chicago che mi ricorda essere stata la sua prima e unica 42 nella quale ha gareggiato. Ho anche io una piacevole memoria della mia Chicago Marathon del 2015, l'ultima grande che abbia corso. Periodicamente rivivo quelle emozioni, il sentirsi un puntino tra 40000 atleti, lo zigzagare tra le larghe vie della metropoli...che desiderio ritornarci!!!
Con Marino invece parliamo del mio Salento che in qualche modo è diventata anche la sua "seconda residenza" e nella quale ha trascorso le vacanze natalizie. Il ritmo rimane costante, le ragazze si lamentano un pochino ma mi sembra la solita lamentela di tutti noi podisti, siamo stanchi ma vogliamo correre proprio per questo, perchè in questo modo ci ricarichiamo. Incrociamo prima di Tavagnacco tutti i gruppi dei camminatori ed anche quelli dei podisti. Tanti matti che alle 21 con temperatura ai limiti dello 0 sono felici di stare insieme e condividere un'ora di divertimento seppur faticoso. Giro di boa a Tavagnacco e si rientra. Prendiamo per il Cimitero, leggera discesa che sarà poi seguita da una leggera salita che ci reimmette sulla ciclabile.
Corriamo tutti parlottando tra noi, il gruppo è compatto, senza accorgersi ma forse anche agevolati dalla leggerissima discesa. Ora viaggiamo intorno ai 6' al km ma le ragazze non danno segno di affaticamento ed allora val la pena insistere, per completare il giro nel tempo che avevamo previsto addirittura allunghiamo fino a chiudere con 7,5 km con una media finale inferiore ai 6' al km.
Ci attende un bicchiere di te caldo e la consueta foto finale in piazza. Nonostante il freddo siamo in ben 114 nei diversi gruppi...l'appuntamento è per il prossimo lunedì e per i mattinieri giovedì alle 9 sempre in piazza a Feletto.

PS
secondo me diversi tra quegli amici sono gia maturi "al salto della quaglia" nel gruppo di quelli che vanno leggermente più svelti.

domenica 15 gennaio 2017

Turista...non a caso

Nardò e Galatina sono tra i comuni più grandi del Salento. Possiedono centri storici molto ricchi di monumenti, Chiese e Palazzi perchè entrambe sede di numerose famiglie nobili dei secoli scorsi. Sono arrivato a 51 anni senza aver mai visitato (più o meno) seriamente queste cittadine.

La mia visita è iniziata nel primo pomeriggio a Nardò. Parcheggio immediatamente fuori dal centro e il primo monumento che mi aspetta è Il Tempietto dell'Osanna.
Mi avventuro in centro e mi trovo di fronte tantissime chiese anche se la maggior parte sono chiuse (dato l'orario). Mi accontento di ammirare le facciate.
Chiesa di San Domenico
Fontana del Toro
Una buona parte di queste sono fatte in un particolare tipo di pietra che si chiama carparo, molte sono state distrutte parzialmente dal terremoto del 1743.
Guglia dell'Immacolata



Numerosi sono anche i palazzi nobiliari che sono disseminati nel centro storico. Ai limiti del centro si erge il Castello aragonese, anche questo purtroppo chiuso.


Abbandono Nardò e mi dirigo verso Galatina nella quale mi interessa più che altro visitare la Basilica di Santa Caterina di Alessandria realizzata tra il 1369 e il 1391.


 Non mi dilungo a descrivere l'immensità degli affreschi presenti, chi vuole può vedere cliccando il link. Dico solo che è straordinariamente incantevole.



Poi di nuovo tanti Palazzi.


Galatina però è nota anche per il suo legame ai santi Pietro e Paolo. Bellissima la Chiesa che si affaccia su una grandissima piazza, l'interno è monumentale.

Un altro elemento tipico di Galatina è il suo legame con il Tarantismo. Vi è una piccola Cappella ed alle sue spalle un pozzo dove si dice che si potesse attingere acqua per essere guariti dal morso della Taranta.



Pozzo