Avevo concordato con Milena che dopo tante gare corse fianco a finaco oggi me la sarei presa per me, per vedere cosa sono in grado di fare, senza escludere che poi alla fine ci saremmo ritrovati a terminare assieme in quanto le mie condizioni di forma sono un punto interrogativo assoluto.
Per fortuna gli acciacchi sono andati tutti via ma mi alleno pochissimo, quasi nulla, 1 volta a settimana e lentamente.
Affronterò quindi questa mia Maratona di Padova con la testa di un esordiente contando nella memoria muscolare delle mie gambe che forse ancora ricordano come si corre. Prima della partenza incrociamo tanti amici conosciuti in questi 25 anni di corse, è sempre un gran piacere rivederli e immortalare in uno scatto gli amici milanesi tra i quali Paolo Cova e Chiara Morselli sempre tanto generosi di commenti nei miei confronti.
Eppoi Monica Francioso e il suo coach Edi Okan che con le sue tabelle d'allenamento e di motivazione l'ha portata a ritornare sulle strade della maratona dopo diversi anni. E' stato un vero regalo rivedere il suo sorriso pieno di serenità.
Senz'altro non posso dimenticare Francesco e Renzo De Filippi leccesi come me (e compagni di squadra) che con padova hanno un rapporto particolare tanto che Renzo può vantare più presenze di me in questa gara.
Ma veniamo alla mia gara che descriverò in sintesi con flash.
- Partenza molto bella all'interno dello stadio Euganeo, sono piazzato nelle prime file, perdo pochissimi secondi e prendo subito un ritmo sollecito, forse anche troppo. Oggi non so proprio come correre, mi affido esclusivamente alle sensazioni del momento. Individuo un amico dei tempi d'oro, Martino Massignani e decido di recuperare il gap che ci divide per stare un po' insieme a lui. Si va benino senza guardare il cronometro e parlando dei vecchi tempi. Ci facciamo prendere un po' la gamba per cui ci scappa qualche lap a 4'14'' decisamente eccessivo.
- transitiamo attraverso tanti paesini e frazioni; in tutti ci sono gruppi musicali o di altro tipo di intrattenimento ai lati della strada che incitano. Solo sulle strade del Veneto si riescono a vedere queste cose in Italia.
- passaggio al 10° km in 43:30 con ben 1 minuto e mezzo di margine rispetto alla previsione iniziale di correre a 4.30.
- sento le gambe che vanno ma decido comunque di staccarmi da Martino che va un tantino più forte.
- passaggio alla mezza in 1:32' netti. mi chiedo se oggi non abbia fatto una clamorosa cazzata e temo una esplosione clamorosa dopo il 30° km...dopotutto non posso non ricordare che l'ultima volte che ho corso a questi ritmi risale a 3 anni fa.
- fino al 25° km tutto ok. a questo punto incrociamo e prendiamo la stessa strada con i concorrenti della mezza. Naturalmente in questa prima fase ci sono i più lenti e meno predisposti a comprendere che chi giunge da dietro (ed a maggiore velocità) vorrebbe trovare un varco libero per infilarsi.
- il 26° km infatti è molto lento rispetto ai precedenti.
- decido di fare il cattivo, non posso permettere che mi rovinino la festa...mi faccio largo prendendo la parte sinistra della strada gridando HOP HOP e laddove qualcuno/a non si sposta con qualche spintone.
- comincio a sentire la fatica, ora fa anche assai caldo e ad un ristoro scippo la spugna dalle mani di una ragazza che stava per prenderla da un assistente...non andrò certo all'Inferno per questo.
- mi perdo quasi tutti i cartelli, troppa gente per strada, guardo il mio Garmin che mi dice che sono tanto veloce e la prospettiva di un tempo clamoroso si avvicina.
- il passaggio al 30° km segna una svolta. Ho rallentato senza accorgermi, la fatica si fa sentire. Ora bisogna far uscire fuori il Margantonio maratoneta esperto, dovra essere la testa a prevalere sulle sensazioni che le gambe trasmetteranno al cervello. Devo gestire il rallentamento, pormi degli obiettivi, inseguire qualcuno.
- il ritmo passa in pochi km dai 4:15 ai 4:40...chi è maratoneta intuisce che non si tratta di un crollo clamoroso ma di un passo totalmente diverso, manca la spinta è solo un trascinarsi.
- 37° km in 4:47'' ed è il peggiore. Faccio un po' di conti...5 km devo correrli in meno di 24 minuti. Le gambe ora non hanno alcuna importanza sarà la mia testa a imporre il ritmo. Martino che avevo superato mi è di nuovo davanti ed insieme a lui un altro paio di podisti che avevo superato.
- ormai siamo dentro Padova, inizia il tratto di strada con acciotolato, solo ai margini c'è un piano liscio ma è occupato dai podisti della Mezza che in questo momento sono più lenti di me.
- gli ultimi 3 km sono da fare a tutta.
- la svolta c'è stata, viaggio nuovamente intorno ai 4:30...il grande risultato sta per concretizzarsi.
- ingresso in Prato della Valle, diverso da quello degli anni precedenti, il tratto da percorrere all'interno della Piazza è più lungo, poco male, maggiore sarà la gloria.
- 200 metri finale nei quali mi concedo anche un leggero rallentamento per arrivare sorridente all'arrivo a braccia alzate.
3:07:32
un tempo che non realizzavo da oltre 3 anni. Mi sono fatto un gran regalo ed ho ripreso la consapevolezza che se la salute mi assiste non sono ancora un maratoneta finito. Correre una maratona a 4:26 al km senza allenamento è una vera impresa, non potrà durare ma intanto prendiamo questo risultato.
Attendo l'arrivo di Milena che oggi aveva anche problemi fisici dovuti alla caduta in bici. Porta a termine anche lei la gara con un tempo eccezionale, 3:20:33 che la colloca in cima alla classifica della sua categoria FM 50 e che conferma che in questo momento in Italia è ai vertici di questa categoria.
Bellissime parole per descrivere una grande giornata, complimenti Antonio!
RispondiEliminaWOW che bel risultato! E complimenti a Milena!!
RispondiEliminagrazie anche da parte di Milena
Eliminatempo da urlo: complimenti Antonio sei un GRANDE!
RispondiEliminagrazie Valentina...pocopocopianopiano forse mi rimetto
EliminaE' stato un vero piacere rivedere Antonio sul percorso di una maratona.
RispondiEliminaCome sempre GRANDE