lunedì 16 settembre 2019

Passo Cason di Lanza

 Una domenica insolita con sveglia molto tarda, probabilmente i nostri fisici hanno bisogno di riposo.
Sono già le 11 ed ancora non abbiamo deciso cosa fare, ci poniamo un paio di alternative poi decidiamo di andare verso Paularo e da lì prendere la salita che ci porterà verso Cason di Lanza ma non siamo certi di arrivarci anche perchè nessuno dei due conosce questa salita.
La nostra escursione seguirà il sentiero CAI 441.
Il sentiero si presenta da subito molto bello, immerso nel bosco e con un fondo che si alterna.
Ad un tratto incrociamo un tratto di cementato ed appunto in questo tratto sentiamo parlare una bambina, sbuca da una stradina ed inizia a parlare. Avrà 5 anni, ci dice che si chiama Beatrice e che è sola perchè i suoi genitori sono andati a raccogliere funghi. Abita in un casolare lì vicino.
Siamo ormai vicini a casera Pizzul, il bosco lascia spazio ad un ampio prato dove un discreto numero di mucche sono al pascolo.


C'è pure una minuscola chiesetta che merita una foto. Decidiamo di non fermarci per tentare di continuare la nostra escursione. Ci dirigiamo verso Forca Pizzul e subito compaiono ai nostri occhi un paio di funghi che sono certamente da lasciar perdere.

Giunti alla Forca il panorama è bellissimo.



Si prosegue verso Forcella di Lanza ai piedi di monte Zermula. 
Una bella discesa senza troppe difficoltà se non il terreno scivoloso ed in breve siamo a Cason di Lanza.
Il rifugio è pieno di ospiti, in particolare di triestini. Giusto il tempo di bere una birra e si riprende la strada per il rientro che decidiamo di fare per la strada asfaltata che ci vale anche da ricognizione per una prossima salita in bici.




In alcuni tratti il panorama è veramente suggestivo, il Sernio ora è quasi tutto scoperto.


A metà discesa ci fermiamo in una Malga per fare scorta di ottimo formaggio.











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