Fagagna 2005: 100 km in pista
100 KM A FAGAGNA 2005
12 Giugno 2005
Prologo.
Avevo preparato il Passatore per 5 mesi, sacrificando il riscontro
cronometrico di molte maratone al fine di arrivare al top a fine maggio e
ci ero riuscito benissimo.
Poi quella giornata infausta.
Mi rodeva tanto essere stato sconfitto senza poter "combattere", essermi
arreso e il lunedì mattina (dopo 65 km corsi-camminati fino a Marradi),
essere in grado di correre nuovamente a buon ritmo.
Domenica scorsa a Pisa parlando con tanti amici avevo evidenziato queste
sensazioni di freschezza e la gara stessa condotta a ritmi discreti e
con regolarità mi aveva lasciato ottime sensazioni e nessuna fatica.
Mercoledì un lampo, in realtà solo il coraggio di esternare ciò che
covavo nel mio intimo da giorni.
Nel secondo weekend di giugno a Fagagna, piccolo centro a nord di Udine
da ormai vent’anni organizzano una bellissima manifestazione a staffetta
denominata 24X1 ora nella quale tantissime compagini composte da 24
atleti si sfidano per conquistare la vittoria nella classifica a
squadre, ma soprattutto è l’occasione per trovarsi in tanti amici, tutti
appassionati di corsa.
Ho interpellato gli organizzatori chiedendo se fossero disponibili ad
ospitare un mio tentativo di percorrere 100 km che fosse in qualche modo
una rivincita di ciò che non mi era riuscito sulla strada che porta da
Firenze a Faenza.
Il signor Buttazzoni e i suoi collaboratori (che in questa sede
approfitto per ringraziare) si sono dimostrati disponibilissimi, ho
preso contatto anche con gli amici della Winning-Time deputati al
rilevamento dei tempi col chip (ringraziamenti anche a tutti loro ed in
particolare alla signora che ha scandito il conto alla rovescia
nell’ultima fase della mia gara) con i quali ho definito orario di
partenza e altri dettagli.
Si è trattato di una decisione folle ha detto qualcuno: di più direi io,
è difficile percorrere 100 km in pista ma lo è altrettanto di più
quando non si tratti di una gara vera e propria, quando non ci sono
avversari da battere, quando sei tu solo a correre per tante ore mentre
gli altri dopo 60 minuti hanno terminato la propria impresa, quando si
deve correre sempre nello stesso senso antiorario (normalmente in questo
genere di gare dopo alcune ore si inverte il senso di marcia).
Nella mia follia però c’era un senso: la piena consapevolezza che ce
l’avrei fatta. Avevo annunciato a tanti che sarei stato in grado di
correre sotto le nove ore, anche alcuni minuti prima della partenza lo
speaker mi ha chiesto in quanto pensavo di farcela, ho risposto senza
indugi: meno di nove ore.
La gara.
Partenza allo scoccare della mezzanotte fra sabato e domenica.
L’inizio non è stato dei più incoraggianti, dopo pochi minuti ha
cominciato a piovere, poi un acquazzone ci ha travolto, la pista era
letteralmente allagata, l’idea di correre per diverse ore in quel clima
mi ha un po’ spaventato, ma il mio sogno era troppo bello per essere
intaccato da questa “sciocchezza”, per tutta la prima ora mi è stata
affianco una amica, Daniela Simsig, una amica del sito
http://www.podisti.net/
che non mi ha mollato per un momento, abbiamo corso ad un ritmo molto
costante incoraggiandoci a vicenda, al termine l’ho lanciata alla
conquista di una delle sue migliori prestazioni in questa gara (se non
il suo record).
Abbandonati i primi compagni di ventura, ho continuato la mia gara
inanellando giri su giri senza fatica apparente fino alla terza ora
transitando alla distanza della maratona in 3:13’.
A questo punto, per fortuna aveva smesso di piovere, mi ha affiancato
Renzo Roiatti uno dei migliori atleti friulani (che peraltro ha
realizzato la seconda miglior prestazione individuale con 17694 m), che
di sua spontanea volontà mi è stato accanto per tutta la quarta ora,
abbiamo parlottato, mi è stato di grande aiuto a mettere in cascina km
preziosi e soprattutto a superare la prima crisi di sonno.
Come previsto dopo la fine della quarta ora (percorsi 52 km) ho avuto
una lieve flessione rallentando il mio ritmo per la prima volta sopra i
5’ al km, la mia gara cominciava a questo punto.
In competizioni di questo genere è impossibile non mettere in preventivo
dei cedimenti: l’importante è avere una strategia fisica e mentale per
affrontarli.
Nella 5^ ora ho percorso solo 11 km, chiaramente in pista ero fra i più
lenti ma gli incitamenti da parte dei compagni di ventura aumentavano
sempre di più, ai lati della pista i miei “fans” crescevano di numero
man mano che le ore passavano, correndo mi accorgevo che molti mi
additavano, qualcuno mi definiva nei modi più coloriti….ma questo per me
era solo benzina.
La 6^ ora è stata la fase più critica della mia impresa, il momento in
cui ho sofferto di più, ho percorso solo 9 km, con lunghi tratti fatti
al passo, qualcuno ai lati della pista ha cominciato a dubitare che
stessi per mollare, che ormai era finita: non io!!!! Sapevo che si
trattava solo della seconda crisi, della stessa che avevo avuto l’anno
precedente al Passatore, ma che con molta pazienza avevo superato e poi
avevo ripreso a correre di buona lena.
Al mio transito del giro numero 210 la “signora Winning-Time” (purtroppo
non ne conosco il nome) mi ha dato conferma che il mio conteggio che
tenevo col cronometro era esatto, avevo percorso 84 km ed erano
trascorse 7 ore e 24 minuti.
Ho realizzato che se fossi stato in una qualunque gara 16 km li avrei
percorsi tranquillamente in un’ora…quindi potevo percorrerli anche a
Fagagna bastava dimenticare il passato!!!!
Ho annunciato a tutti coloro che erano a bordo pista l’esiguità dei km
che mi rimanevano e contagiato dal loro entusiasmo ho cambiato
decisamente ritmo riprendendo a correre a quasi 5’ al km. Nella mia
testa sono cominciate a scorrere tante immagini, mi sono venuti alla
mente tanti incitamenti di amici che non erano presenti perché sparsi in
Italia, probabilmente ho corso anche contro qualcuno che continua a
“sparlare” sulla mia passione per le lunghe distanze, contro chi non
accetta che la corsa sia per me ragione di vita, ma soprattutto ho corso
per me stesso e per tutti coloro che mi stimano e capiscono il piacere
che trovo quando posso correre a lungo.
Allo scoccare dell’ottava ora mancavano solo 9 km all’arrivo e ho
realizzato che seppur con tutti gli scongiuri possibili il mio gesto
sarebbe terminato abbondantemente meglio di come mi aspettassi e questo
mi ha dato ulteriori energie, mi sono visto affiancare da un amico
(Antonio Sette) che ha voluto scortarmi anche lui nel finale di gara,
negli ultimi 2 km le forze erano ormai al lumicino, probabilmente la mia
carica nervosa si era esaurita perché l’impresa era ormai compiuta, ho
comunque percorso l’ultimo giro a tutta finendo a mani alzate in 8:51’
26’’.
Mai nessun friulano (dai dati che sono in mio possesso) è mai riuscito a
percorrere 100 km con questo tempo, solo il grandissimo Sterpin e
qualche altro triestino venti o trenta anni fa si potevano permettere
questi tempi…ma comunque non è questo che conta.
Per adesso non ho ancora "digerito" la mia follia, questa gara non sarà
mai omologata da nessun giudice (pur essendo l'unica sulla quale non si
può avere alcun sospetto sulla distanza effettiva percorsa e documentati
tutti 250 passaggi )... ma credetemi è stata bellissima.
L'anno scorso concludere il Passatore in 9:09' era stato il coronamento
di un sogno che si era concluso con la consapevolezza di poter fare
ancora qualcosa di più.
Quest'anno ho ripreso il sogno per completarlo.
Nessun commento:
Posta un commento
Visto che siete arrivati fin qui lasciate un commento. Se non siete registrati firmatevi