martedì 18 aprile 2017

Pasqua a modo mio


Ognuno attribuisce un valore diverso a particolari esperienze, anche le festività (pasquali in questo caso) possono essere vissute e percepite in modo differente. Nel mio caso (anzi nel nostro , mio e di Milena) ho pensato che il modo più gratificante sarebbe stato tornare nel Salento in auto per salutare la mamma, la sorella e gli altri parenti approfittando poi del residuo tempo a disposizione per vivere i colori che in questa stagione la mia terra elargisce a piene mani.
 Per nostra fortuna anche il meteo è stato dalla nostra parte. Sabato di primo mattino via verso lo Ionio, Porto Cesareo ad assaggiare il mare con il segreto (ma non troppo) proposito di fare il bagno e magari anche una nuotata. Mi provvedo anche di muta per affrontare più facilmente la rigida temperatura dell'acqua. Purtroppo c'è un po' di scirocco che rende il mare leggermente mosso ma soprattutto appena si è fuori si percepisce di più il fresco.
 Ci scaldiamo un po' come le lucertole ai piedi delle dune poi io armato di muta, Milena nature affrontiamo la nostra baia. Non sappiamo quanto si possa nuotare perchè l'acqua è veramente rigida al primo impatto. Con nostra sorpresa una volta che si prende a nuotare tutto diventa più facile tanto è vero che usciamo con 1000 m filato di discreto nuoto.
Nel pomeriggio dopo un piccolo spuntino in Porto Cesareo ci spostiamo sul litorale adriatico. Sulla strada siamo colpiti da un fantastico tappeto rosso...un campo di papaveri che non ci possiamo esimere di fotografare e vivere da vicino.

 Il pomeriggio prosegue con un "altro piatto" di prima categoria. Ci serviamo un paio di ore sulla spiaggia di Otranto con annessa nuotata anche questa di circa 1000 m.

Dopo questo fantastico sabato la domenica di Pasqua non può essere da meno ed allora si parte in direzione Santa Maria al Bagno da dove principia la nostra corsetta collinare in direzione di Porto Selvaggio. E' un tratto corso e ripercorso decine di volte che non stanca mai e dona sempre grandissime emozioni. Fa caldo ma le gambe vanno e Milena mi segue molto bene nonostante risenta ancora delle botte dovute alla caduta in bici che l'ha coinvolta la scorsa settimana.

 I saliscendi all'interno dell'area protetta del Parco sono insidiosi ma avvincenti specie quando come in questo periodo le gambe sono veramente efficienti. Milena è un po' in affanno in salita per cui non insisto troppo.
 Riesco a fare anche qualche foto con il cellulare...e qualcuna di queste è veramente molto carina.
 Immancabile l'istantanea giù nella baia.

 Si risale poi verso Torre Uluzzo ed anche in questo caso non possiamo esimerci dal godere per pochi secondi del panorama e imprimerlo nel nostro cellulare prima di affrontare la via di ritorno verso il punto di partenza. Gli ultimi km sono in decisa progressione tanto che Milena arriva assai provata.

 Il miglior modo per recuperare in questo caso è un tuffo al mare che rinfresca e ripulisce dalle tossine. In realtà c'è anche un altro contributo che si può dare ed è una ricca seconda colazione (che in pratica è un pranzo) con deliziosi dolci (pasticciotto e zeppola).
Ora non rimane altro che godere del pomeriggio nel quale io faccio due brevi nuotate mentre Milena come al solito si perde e rientra intirizzita dopo lungo tempo con millemilametri di nuoto nelle braccia.
Arrivederci Salento. State pur certi che non attenderemo la prossima Pasqua prima di riassaggiare questo favoloso piatto.


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