venerdì 25 ottobre 2019

Breve vacanza in Belgio e Olanda

Weekend (lungo) quello scorso che ho utilizzato per andare a trovare Giulia che è in Belgio per 6 mesi in Erasmus.
Grazie ad un volo Ryan Air raggiungo Bruxelles da treviso con molta facilità.
Di seguito solo tante foto con qualche commento, le emozioni me le tengo dentro perchè nei giorni successivi al mio rientro è stata dura.



Il centro di Bruxelles coi suoi palazzi e locali tipici.
Gran Place è naturalmente il nostro primo luogo da visitare dove oso chiedere a giulia un selfie visto che lei è sempre molto parsimoniosa nel concedersi

Dopo aver camminato un bel po' ci concediamo una bibita rigenerante...naturalmente birra.
Si parte con una Hoegardeen
Per sabato mattina è in programma una gita a Rotterdam
Giornata nuvolosa e comunque arrivando quasi a ora di pranzo non abbiamo tanto tempo a disposizione per cui decidiamo di rimanere in centro.
Case cubiche

Mercato
Mi entusiasma sempre tanto vedere i colori nei mercati
L'architettura della città è tutta molto moderna in quanto la città fu quasi totalmente distrutta durante la 2^ guerra mondiale
Fantastici murales sono distribuiti qua e là sui muri

La MITA
Domenica mattina noleggiamo le bici ed andiamo a Kinderdijs a vedere la strada dei mulini
Giulia dimostra tutto il suo entusiasmo per questa iniziativa che lei stessa ha scelto.
Si esibisce a parlare al cellulare guidando senza mani, cosa che a me non riesce.
Solito selfie rubato
Giungiamo sulla strada dei Mulini e si tratta di una ciclabile che attraversa letteralmente un canale con Mulini distribuiti sui due lati

Si rientra a Rotterdam per le immense e bellissime ciclabili olandesi
Ecco le nostre bici noleggiate nei pressi della Stazione centrale, uno dei pochi posti dove sia possibile farlo
Rientrando a Bruxelles io mi fermo ad Anversa per incontrare il mio ex collega e amico Stefano Copetti che lì vive e lavora
Lunedì mattina si fa una passeggiata a piedi con Giulia. Botanique
Parc Royal.

Saluto Giulia ed in attesa di prendere autobus per aereoporto mi vado a visitare il Museo Magritte
Bellissima esperienza

giovedì 17 ottobre 2019

Ho completato il mio piccolo Challenge


 Si conclude il mio personale piccolo Challenge di salite.
Ce l'avevo in testa da un po' di chiudere le tre salite che portano in cima al Porzus, in corrispondenza del segnale qui sotto.


Le 3 salite in questione sono le seguenti:
  1. Subit con partenza dal bivio di Porzus, la più agevole delle 3 perchè il dislivello è distribuito su ben 11 km;
  2. Porzus dal bivio di Subit, la più dura anche se è quella che più preferisco e più volte ho fatto;
  3. Canebola dal bivio di Canal di Grivò.
 L'intenzione sarebbe quella di integrare anche con la salita di corsa.

La salita odierna è stata la numero 3.

Parto da casa senza alcuna certezza, la testa mi dice di provarci ma le gambe hanno ancora qualche risentimento dopo la Maratona di Graz.
L'avvicinamento a Faedis è invece tranquillo, le gambe girano e soprattutto sono molto carico, ho tanta voglia di farlo.
Inizia la salita che come noto è molto regolare. Salgo con il quartultimo rapporto senza grossi problemi, la strada è ancora bagnata dalla pioggia della notte ed inoltre ci sono diversi ricci di castagne caduti, ancora di più ce ne saranno sulla discesa.
I km scorrono regolari e fino all'abitato di Canebola riesco a non cambiare mai rapporto. Transito con un intermedio che penso sia il migliore di sempre.
Appena attraverso il paese la strada si impenna e scalo un rapporto.
Passaggio a Bocchetta Sant'Antonio anche questo con un ottimo intermedio.
Ora il tratto di strada che affronto penso di averlo fatto pochissime volte in salita.
Quando la strada spiana mollo le gambe e finisco veramente sciolto, poche volte ho affrontato una salita con tanta tranquillità.
In cima c'è un timido sole che durante la salita è apparso solo in pochi tratti. Faccio qualche foto e poi mi butto giù in discesa con molta prudenza per lòa strada di Porzus che è "invasa" di ricci di castagne venuti giù nella notte.
Mi fermo anche a fare una foto dove è immortalata sul muro la bandiera del Friuli, una terra che mi ha accolto 26 anni fa e nella quale vivo molto bene.

lunedì 14 ottobre 2019

Non solo Maratona a Graz

Un weekend di condivisione, di scoperta e di emozioni forti quello trascorso a Graz.
Decidiamo solo all'ultimo minuto di partecipare alla Maratona di Graz che offre la possibilità di iscrizione fino al sabato pomeriggio. E' stata una provocazione che ho lanciato a Milena solo Giovedì sera e che lei seppur perplessa ha raccolto come sempre con entusiasmo.
Graz per me era una novità mentre per Milena un ritorno ben gradito.


Appena arrivati subito ci avviamo verso l'Expo che è collocato all'interno di un mega negozio sportivo, sistemiamo l'iscrizione in pochi minuti con la modica cifra di 75 euro e ci viene consegnato solo il pettorale (monito per chi si lamenta dei pacchi gara poveri in Italia).



Il nostro pomeriggio prosegue alla scoperta dell'architettura e delle bellezze di questa città perfetto mix tra antico (prevalente) e moderno.



La cena ci sottopone ad una scelta ardua. Andiamo in un posto che si chiama DON CAMILLO ma ahimè ci sono posti solo all'esterno, siamo costretti a cambiare, a 50 m caschiamo in un altro locale PEPPONE che fa proprio al nostro caso dove possiamo fare il nostro carico di carboidrati.

Domenica: la gara.

La partenza è alle 10 per cui possiamo prendercela con comodo.
Ci saranno 3 partenze differenti per Maratona, Half-Marathon e Quarto di Maratona, questo ci garantisce un avvio tranquillo senza spintoni e senza rischi. Ci posizioniamo nelle prime file.


Siamo proprio nei pressi dell'Opera.

FUNF, VIER, DREI, ZWEI, EINS ed il colpo di pistola stempera la tensione che come sempre mi sento addosso prima di ogni partenza nonostante siano passati 25 anni e di maratone ne ho corse a iosa.

Siamo in circa 600 al via della gara regina, non c'è ressa ma questo non impedisce che alcuni tentano "lo sprint iniziale", è sempre rischioso lasciarsi prendere dalla loro euforia, ogni energia sprecata verrà pagata a caro prezzo nel finale.
Sono qui al 1° km e non ho assolutamente idea di che ritmo voglio impostare (è una cosa che non mi accade mai). Il fastidio alla chiappa si è ridimensionato rispetto alla Berlin Marathon ma non è del tutto passato ma soprattutto NON VOGLIO CHE RITORNI.
Decido di fare qualche km prima di prendere decisioni intanto i primi 2 lap sono decisamente al di sopra delle mia attuali possibilità: sono sotto 4:30 al km.
Mi impongo di rallentare.
Mi raggiunge una ragazza (scoprirò dopo che si chiama Sabine ed è austriaca), mi si mette al fianco. Sembra ben determinata oltre che una bella donna. Ho deciso la mia strategia: starle al fianco finchè si può.
I km scorrono, spesso facciamo degli anda e rianda che permettono di vedere cosa succede alle spalle. Vedo e saluto a gran voce Milena che mi sembra brillante ben posizionata qualche centinaio di metri prima dei pacers dell 3:30.
Rimaniamo sempre all'interno della città percorrendola da parte a parte. In alcuni tratti più vicini al centro il pubblico è molto numeroso e caloroso come succede spesso in Austria, Germania e tutti i paesi nordici.
A metà gara si transita nei pressi del traguardo per iniziare un secondo giro del percorso.
Il mio passaggio è in 1:37.53 alla media di 4:38.
La prospettiva di chiudere in 3:16 è possibile, certamente sono consapevole di poter finire sotto 3:20 che è comunque un notevole miglioramento rispetto al 3:27 di Berlino.
Mi sento bene, chiedo a Sabine nel mio scarso inglese come stia, mi risponde non soddisfatta con un VEDREMO, pochi secondi dopo la sento esclamare con un FUCK FUCK che lascia pochi dubbi sul suo leggero affaticamento.
Non tiene più il passo, si stacca di qualche metro. Le lancio un'occhiata e mi rendo conto che posso andare per la mia strada, non è più in grado di seguirmi.
Ho bisogno di target da seguire altrimenti questa seconda parte di gara in solitaria sarà veramente lunga.
Dapprima individuo un'altra donna che è distante circa 200 m davanti a me.
Mi sembra che vada costante e mi ci vogliono quasi 10 km per recuperarle questa manciata di secondi.
Sento le gambe che vanno anche se un paio di volte avverto "tirare" la chiappa e la gamba sinistra quando affronto un gradino del marciapiede.
Calma Antonio, calma. Questa gara è importante ma è ancora più importante non farsi male.
Intanto all'incrocio con gli altri atleti che sono dietro mi accorgo che Milena è stata risucchiata nel gruppo delle 3:30, la incito ed in cuor mio le auguro che riesca a tenere quel ritmo fino al traguardo.
Ogni tanto guardo il mio Garmin, la media è fissa sul 4:38. Mentalmente ho bisogno di obiettivi temporali oltre che di concorrenti da raggiungere. So che a 6 km dall'arrivo c'è un giro di boa che ci riporta verso l'arrivo.
Avverto un po' di fatica, un km corso in 4:45 mi allarma. Ci vuole un cambio di passo, una richiesta di un surplus di impegno alle mie gambe.
Quando mancano 5 km fatti un po' di conti mentalmente realizzo che 3:16 è alla mia portata a costo di non cedere.
Il buon maratoneta però non solo deve tenere ma se possibile nel finale anche aumentare...KIPCHOGE lo fa!!!!!
Ed allora proviamoci. Ho lo stimolo giusto, un concorrerente che mi aveva superato con la maglia rossa sta cedendo, devo raggiungerlo. Questo nuovo stimolo mi porta ad abbassare la media del lap a 4:35.
Lo prendo e lo invito a proseguire appaiati per provare a chiudere forte. Accoglie il mio invito.
Ultimo lap al 41°.
Cavolo si può fare anche 3:15 ed allora perchè non provarci?
Go Antonio, go. Go amico con la maglia rossa, andiamo a prenderci questo bel risultato. Ultimo km tutto sulla via principale, quella del passeggio con tantissimi a fare aperitivo che ci incitano.
Ultima curva ed ultimo rettilineo. 300 m che mi voglio godere tanto sono certo di aver centrato l'obiettivo, che vada l'amico con la maglia rossa.
Chiuso questa ennesima Maratona (la 248^ in 25 anni) con il tempo di 3:15:36 al 61° posto assoluto con un secondo posto di categoria M50 che assolutamente è una sorpresa che non attendevo.
ANCORA UNA VOLTA NEGATIVE SPLIT.
1^ parte  in 1:37:53
2^ parte  in 1:37:43
Metto la medaglia al collo. reintegro un po' di liquidi e sali e mi pongo ad aspettare l'arrivo di Milena. Arrivano i pacers delle 3:30 e lei non c'è ma pochi secondi dopo la scorgo in fondo al rettilineo.
Chiuderà in 3:31:11 , 11^ assoluta e 2^ di categoria W50.
E' decisamente provata come poche volta l'ho vista ma ha comunque migliorato anche lei il tempo di Berlino di pochi secondi.


Ci ritroviamo sul podio premiati in contemporanea non prima però di aver bevuto una bella birrozza.
A questo link le classifiche 
Nel pomeriggio ultimiamo la nostra visita alla città. Cosa c'è di meglio infatti che salire sul Castello facendosi ben 260 gradini.
 Ne è valsa veramente la pena però, un posto incantevole reso ancora più magico da un tramonto che rende i colori autunnali ancora più sensazionali.