lunedì 25 marzo 2019

Da Stupizza verso il Matajur


La salita al Matajur è una classica delle escursioni per un camminatore friulano in particolare dal versante del Rifugio Pelizzo. Io stesso l'ho fatta diverse volte e anche in notturna.
Ieri dopo aver fatto il nostro bell'allenamento di corsa ho proposto a Milena di pensare ad una escursione nuova intanto che io facevo una commissione. Tornato a casa ho trovato sul tavolo 2 cartine Tabacco una appunto della zona cividalese ed una della Carnia.
Siamo partiti alla volta delle Valli del Natisone che era ormai tardi per cui abbiamo subito preso in considerazione la possibilità di non poter completare la scalata per mancanza di tempo ma con la precisa intenzione di sperimentare questo nuovo (per noi) percorso.
Si parte da Stupizza non prima di aver fatto una buona seconda colazione con una fettona di Gubana ed un caffè.
Prendiamo il sentiero 725.             
Si dimostra subito impegnativo non tanto per il terreno ma per la pendenza. Quando arriviamo al 1° km abbiamo una pendenza media del 27% ma abbiamo fatto tratti sicuramente di pendenza superiore. Nonostante ciò è molto gradevole, sono tantissime le primule ai lati del sentiero come anche altri fiori nonostante il terreno sia brullo e gli alberi spogli.


Il sentiero diventa un minimo più abbordabile anche se presenta un paio di "punti panoramici" sul baratro che mi fanno un certo effetto.
Raggiungiamo quindi una spianata dove c'è addirittura un campo di calcio che al ritorno troveremo occupato da alcuni giovani calciatori che si esibiscono soprattutto con un vocabolario di parolacce impressionante più che con colpi da fini calciatori.
Si prosegue sempre salendo verso la Chiesa di San Lorenzo.
Ci sta tutta una scampanata, troppo tentatrice la fune che pende sotto il campanile; una brevissima sosta per consultare la mappa, bere un sorso d'acqua e si prosegue. In breve il sentiero prende a salire su una vecchia via della Grande Guerra. E' molto ben pulito e fa un po' impressione che su queste pietre che noi calpestiamo con le nostre comodissime Salomon da trail un secolo fa nostri compatrioti fossero costretti a trainare i cannoni e non certo con calzature tecniche.
I fiori continuano a farci compagnia anzi sono sempre più abbondanti. I Crochus la fanno da padroni ma compaiono anche alcuni fiorellini blu che non riesco a riconoscere ma bellissimi. Incrociamo anche diversi escursionisti che scendono.

Ora camminiamo sempre in salita ma con relativa facilità, o almeno Milena è molto spedita come sempre io vado più tranquillo tanto che ogni tanto si concede una pausa per aspettarmi.
Siamo ormai oltre i 1000 m di dislivello già saliti ma ancora la cima è lontana. Ad un certo punto la vista si apre. Si vede lontana la cima ma anche la neve fa capolino. Siamo in ombra e quindi costretti a percorrere un bel tratto calcando la neve che in parte si sta sciogliendo. Non è il massimo.
Raggiungiamo il Rifugio ANA degli Alpini di Pulfero. Mancano circa 200 m di dislivello per raggiungere la cima che vediamo ma non avremmo abbastanza tempo per tornare indietro senza rischiare il buio. Optiamo quindi per una breve pausa-merenda, un sorso d'acqua, una foto e via verso la discesa proseguendo per il sentiero 749 che ci permette in parte di non rifare la stessa strada.



La discesa è molto meno accidentata della salita, scendiamo sul versante opposto (lato Montemaggiore).
Lo facciamo fino ad intersecare una strada asfaltata (di un asfalto precario) che prendiamo sulla destra per portarci in direzione di Mersino.
Nei pressi della Chiesa di San Lorenzo riprendiamo il sentiero 725 che fatto in discesa mi sembra persino più difficile o forse è solo la stanchezza accumulata.
Eh Antonio dovresti capire che hai una certa età e forse non è il caso di fare un allenamento tirato di 18 km prima di apprestarsi ad una escursione di 4 ore con 1250 m di dislivello.
L'ultimo tratto di discesa è assai impegnativo e faccio pure un ruzzolone ma è solo un dettaglio che non può certamente offuscare una splendida domenica culminata con quella fantastica seconda escursione stagionale.
Il conto rimane in sospeso col Matajur...la prossima volta proveremo un altro percorso e raggiungeremo la cima...



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