lunedì 14 ottobre 2019

Non solo Maratona a Graz

Un weekend di condivisione, di scoperta e di emozioni forti quello trascorso a Graz.
Decidiamo solo all'ultimo minuto di partecipare alla Maratona di Graz che offre la possibilità di iscrizione fino al sabato pomeriggio. E' stata una provocazione che ho lanciato a Milena solo Giovedì sera e che lei seppur perplessa ha raccolto come sempre con entusiasmo.
Graz per me era una novità mentre per Milena un ritorno ben gradito.


Appena arrivati subito ci avviamo verso l'Expo che è collocato all'interno di un mega negozio sportivo, sistemiamo l'iscrizione in pochi minuti con la modica cifra di 75 euro e ci viene consegnato solo il pettorale (monito per chi si lamenta dei pacchi gara poveri in Italia).



Il nostro pomeriggio prosegue alla scoperta dell'architettura e delle bellezze di questa città perfetto mix tra antico (prevalente) e moderno.



La cena ci sottopone ad una scelta ardua. Andiamo in un posto che si chiama DON CAMILLO ma ahimè ci sono posti solo all'esterno, siamo costretti a cambiare, a 50 m caschiamo in un altro locale PEPPONE che fa proprio al nostro caso dove possiamo fare il nostro carico di carboidrati.

Domenica: la gara.

La partenza è alle 10 per cui possiamo prendercela con comodo.
Ci saranno 3 partenze differenti per Maratona, Half-Marathon e Quarto di Maratona, questo ci garantisce un avvio tranquillo senza spintoni e senza rischi. Ci posizioniamo nelle prime file.


Siamo proprio nei pressi dell'Opera.

FUNF, VIER, DREI, ZWEI, EINS ed il colpo di pistola stempera la tensione che come sempre mi sento addosso prima di ogni partenza nonostante siano passati 25 anni e di maratone ne ho corse a iosa.

Siamo in circa 600 al via della gara regina, non c'è ressa ma questo non impedisce che alcuni tentano "lo sprint iniziale", è sempre rischioso lasciarsi prendere dalla loro euforia, ogni energia sprecata verrà pagata a caro prezzo nel finale.
Sono qui al 1° km e non ho assolutamente idea di che ritmo voglio impostare (è una cosa che non mi accade mai). Il fastidio alla chiappa si è ridimensionato rispetto alla Berlin Marathon ma non è del tutto passato ma soprattutto NON VOGLIO CHE RITORNI.
Decido di fare qualche km prima di prendere decisioni intanto i primi 2 lap sono decisamente al di sopra delle mia attuali possibilità: sono sotto 4:30 al km.
Mi impongo di rallentare.
Mi raggiunge una ragazza (scoprirò dopo che si chiama Sabine ed è austriaca), mi si mette al fianco. Sembra ben determinata oltre che una bella donna. Ho deciso la mia strategia: starle al fianco finchè si può.
I km scorrono, spesso facciamo degli anda e rianda che permettono di vedere cosa succede alle spalle. Vedo e saluto a gran voce Milena che mi sembra brillante ben posizionata qualche centinaio di metri prima dei pacers dell 3:30.
Rimaniamo sempre all'interno della città percorrendola da parte a parte. In alcuni tratti più vicini al centro il pubblico è molto numeroso e caloroso come succede spesso in Austria, Germania e tutti i paesi nordici.
A metà gara si transita nei pressi del traguardo per iniziare un secondo giro del percorso.
Il mio passaggio è in 1:37.53 alla media di 4:38.
La prospettiva di chiudere in 3:16 è possibile, certamente sono consapevole di poter finire sotto 3:20 che è comunque un notevole miglioramento rispetto al 3:27 di Berlino.
Mi sento bene, chiedo a Sabine nel mio scarso inglese come stia, mi risponde non soddisfatta con un VEDREMO, pochi secondi dopo la sento esclamare con un FUCK FUCK che lascia pochi dubbi sul suo leggero affaticamento.
Non tiene più il passo, si stacca di qualche metro. Le lancio un'occhiata e mi rendo conto che posso andare per la mia strada, non è più in grado di seguirmi.
Ho bisogno di target da seguire altrimenti questa seconda parte di gara in solitaria sarà veramente lunga.
Dapprima individuo un'altra donna che è distante circa 200 m davanti a me.
Mi sembra che vada costante e mi ci vogliono quasi 10 km per recuperarle questa manciata di secondi.
Sento le gambe che vanno anche se un paio di volte avverto "tirare" la chiappa e la gamba sinistra quando affronto un gradino del marciapiede.
Calma Antonio, calma. Questa gara è importante ma è ancora più importante non farsi male.
Intanto all'incrocio con gli altri atleti che sono dietro mi accorgo che Milena è stata risucchiata nel gruppo delle 3:30, la incito ed in cuor mio le auguro che riesca a tenere quel ritmo fino al traguardo.
Ogni tanto guardo il mio Garmin, la media è fissa sul 4:38. Mentalmente ho bisogno di obiettivi temporali oltre che di concorrenti da raggiungere. So che a 6 km dall'arrivo c'è un giro di boa che ci riporta verso l'arrivo.
Avverto un po' di fatica, un km corso in 4:45 mi allarma. Ci vuole un cambio di passo, una richiesta di un surplus di impegno alle mie gambe.
Quando mancano 5 km fatti un po' di conti mentalmente realizzo che 3:16 è alla mia portata a costo di non cedere.
Il buon maratoneta però non solo deve tenere ma se possibile nel finale anche aumentare...KIPCHOGE lo fa!!!!!
Ed allora proviamoci. Ho lo stimolo giusto, un concorrerente che mi aveva superato con la maglia rossa sta cedendo, devo raggiungerlo. Questo nuovo stimolo mi porta ad abbassare la media del lap a 4:35.
Lo prendo e lo invito a proseguire appaiati per provare a chiudere forte. Accoglie il mio invito.
Ultimo lap al 41°.
Cavolo si può fare anche 3:15 ed allora perchè non provarci?
Go Antonio, go. Go amico con la maglia rossa, andiamo a prenderci questo bel risultato. Ultimo km tutto sulla via principale, quella del passeggio con tantissimi a fare aperitivo che ci incitano.
Ultima curva ed ultimo rettilineo. 300 m che mi voglio godere tanto sono certo di aver centrato l'obiettivo, che vada l'amico con la maglia rossa.
Chiuso questa ennesima Maratona (la 248^ in 25 anni) con il tempo di 3:15:36 al 61° posto assoluto con un secondo posto di categoria M50 che assolutamente è una sorpresa che non attendevo.
ANCORA UNA VOLTA NEGATIVE SPLIT.
1^ parte  in 1:37:53
2^ parte  in 1:37:43
Metto la medaglia al collo. reintegro un po' di liquidi e sali e mi pongo ad aspettare l'arrivo di Milena. Arrivano i pacers delle 3:30 e lei non c'è ma pochi secondi dopo la scorgo in fondo al rettilineo.
Chiuderà in 3:31:11 , 11^ assoluta e 2^ di categoria W50.
E' decisamente provata come poche volta l'ho vista ma ha comunque migliorato anche lei il tempo di Berlino di pochi secondi.


Ci ritroviamo sul podio premiati in contemporanea non prima però di aver bevuto una bella birrozza.
A questo link le classifiche 
Nel pomeriggio ultimiamo la nostra visita alla città. Cosa c'è di meglio infatti che salire sul Castello facendosi ben 260 gradini.
 Ne è valsa veramente la pena però, un posto incantevole reso ancora più magico da un tramonto che rende i colori autunnali ancora più sensazionali.








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