Torno a Salsomaggiore, dopo 3 anni e per la ottava volta, a correre una Maratona che mi sta molto a cuore perchè ho ottenuto sempre buoni risultati ma anche perchè ho corso sempre con tanti amici e fatto tante belle conoscenze.
Alla vigilia sapevo che sarebbe stata una gara da interpretare come personal pace-maker di Milena che si sta allenando con tanti sacrifici (soprattutto di orari) e tanta determinazione. Io, viceversa, cazzeggio, riesco a correre solo una volta la settimana (e lentamente) perchè ad ogni accenno di doppiare mi vengono fuori tutti i mali alle mie gambe "usurate" dai km.
Non meno avvincente è questa esperienza di "accompagnatore" e "suggeritore" sul campo; si sa che in maratona due tra i principali fondamentali per ottenere un buon risultato sono:
- fare i giusti allenamenti (con gradualità e progressività)
- distribuire bene le forze nel giorno della gara.
Per la prima di queste due note cerco di mettere a mia disposizione la mia esperienza, per la seconda, in gara mi prendo l'incarico di tenere il ritmo.
Sabato sera a cena, durante il carico di carboidrati, le ho posto la domanda fatidica: "MA DOMANI CHE RITMO VUOI TENERE"; la sua risposta è stata secca: "NON SO". Ho preso la palla al balzo e le ho ribattuto: "ALLORA FACCIO IO, TU CORRI E BASTA".
Naturalmente io avevo bene in mente il mio/nostro obiettivo: migliorare il tempo di Crevalcore (3:22 il 6 gennaio) cercando di impostare un ritmo sui 4:45.
Salsomaggiore però è una maratona strana perchè presenta i primi 8 km in discesa (leggera ma costante) per poi appiattirsi e diventare a tratti monotona nel suo "serpeggiare" nella campagna della Bassa Parmense. Inoltre ci sono 4 gare nella gara con partenza simultanea per cui i maratoneti si trovano mischiati con coloro che fanno distanze più brevi (10-21-29 km) con il rischio di farsi coinvolgere a correre troppo veloce.
Alla partenza la temperatura è rigida, ma c'è un bel sole, sarà certamente una bella gara.
Si parte in prima fila, qualche saluto e via. Si va veloce, primo lap che segna 4:26.
GULP!!!! Ma siamo pazzi?
Siamo ad un passo più veloce della mezza, tirare il freno.
La strada scorre sulle colline di Salso serpeggiando, sempre in leggera discesa. Il nostro ritmo è costantemente tra 4:30 e 4:35. Accumuliamo secondi preziosi di vantaggio da poter spendere nel finale quando la gara si farà dura.
Alle nostre spalle un podista pugliese di Gravina ha preso il nostro passo e non ci molla, gli rivolgo la parola anche per alleggerire la tensione che sento coinvolge Milena. Lei ha guardato il cronometro al primo km poi nulla più fino alla fine confidando pienamente sulla mia gestione. Si passa per Fidenza, il primo traguardo, ci sono una serie di curve strette e pavimento pietroso impegnativo da affrontare. Si sente la voce dello speaker Brighenti che scandisce gli arrivi con il solito calore che lo contraddistingue.
Proseguiamo verso la seconda meta che è Fontanellato dove gli amici della Mezza concluderanno la loro fatica. Ormai siamo in piena campagna, i profumi ci avvolgono e spesso non sono molto gradevoli (letame), affrontiamo dei tratti che non ricordo di aver fatto in passato, evidentemente hanno creato delle deviazioni per evitare tratti trafficati.
Poco prima di questo secondo traguardo ci superano due ragazze che "si battono" per una posizione, partono i nostri incitamenti anche se le ragazze ormai sono al lumicino. Al bivio le abbandoniamo al loro destino senza avere ancora una visione chiara del nostro. Il passaggio alla mezza è 1:38:00, un intermedio assai veloce.
Comunico a Milena che il passaggio è stato veloce, non vi era un cronometro per cui lei è all'oscuro, continuo con una affermazione che è una sentenza:
"OGGI FACCIAMO UN CAPOLAVORO OPPURE UN CLAMOROSO DISASTRO"...senza mezze misure.
Ci sono occasioni in cui bisogna azzardare anche in Maratona, tentare il colpo ed oggi è la giornata giusta. Milena corre in modo sciolto anche se il respiro mi trasmette tutto il suo impegno. Ora gli amici al nostro fianco sono sempre meno.
Improvvisamente al 24° km ho necessità di un pit stop; comunico a Milena di mantenere il ritmo e il gruppetto di amici con i quali correvamo.
40 secondi di stop (sufficientemente veloce) e sono di nuovo in corsa.
40 secondi sembrano pochi da recuperare ma per chi sta correndo già al massimo sono un'eternità.
Riprendo con un ritmo di 4:30. Scorgo la maglia di Milena in lontananza, saranno 200 metri...spingo ma il gap non si riduce. Gli amici che le erano accanto intanto si staccano da lei.
Mi rivelerà poi che temendo un rallentamento aveva deciso di aumentare.
Dopo 3 km finalmente realizzo che la distanza diminuisce, un altro allungo e finalmente poco prima di Soragna (terzo traguardo intermedio) Milena è raggiunta. Qui vedo e saluto con un cinque un mio vecchio amico parmense.
Sono affaticato ma non ho alcuna intenzione di mollare...affianco Milena e proseguiamo ad un passo ancora molto efficiente.
Solo negli ultimi 4 km cediamo di qualche secondo ma rimanendo tranquillamente entro l'obiettivo che avevo inquadrato.
Incito Milena, stiamo per realizzare il CAPOLAVORO, nessuno può toglierci una prestazione sotto le 3:20.
Gli ultimi due rettilinei e poi l'entrata trionfale in Piazza dove il Maestro Giuseppe Verdi ci accoglie seduto sulla sua poltrona, insieme anche a lui lo speaker Brighenti che mi ridà il benvenuto tra i maratoneti ed annuncia la settima posizione ufficiale di Milena che viene anche premiata.
Tempo finale:
3:19:33
media 4:43 al km.
Al di là del risultato cronometrico assai soddisfacente mi ha fatto gran piacere tornare nel clima della Maratona, incontrare tanti vecchi amici tra i quali non posso non citare Andrea Rigo, sempre efficiente (10° assoluto), il pazzariello Alan Bress Bengio, Filippo Sechi e tanti altri.
Un ringraziamento particolare anche a Stefano Morselli che come al solito ci ha immortalato con centinaia di foto sul sito Podisti.net
Bravissimi Antonio e Milena, tu sempre motivato da nuovi stimoli e lei impegnata ad abbattere il PB:-)
RispondiEliminaSiete una bellissima coppia e mi fa sempre piacere incontrarvi e ricordarti ogni volta che tu sei stato il mio primo ed unico pacer nella mia prima maratona a Reggio nel 2005
Andrea fa un sacco di piacere anche a me reincontrare amici con i quali ho condiviso tra i più bei momenti della mia vita sportiva e non
EliminaPrima o poi te stringo dal vivo la mano, è da troppo che sento parlare di Margantonio, ma il caso ha voluto diversamente!
RispondiEliminaIl primo pacer di Rigo ed un 3:19 con un solo allenamento a settimana dicono tutto!
Mauro basta accordarsi in qualche occasione in cui gareggiamo iniseme. Per stringersi la mano bisogna essere in due ed il piacere deve essere sempre di entrambi. Alla prima occasione
EliminaLe prossime tappe saranno sicuramente Strasimeno, Lamone e Passatore ed in mezzo non so... avremo modo vero?
RispondiEliminaLamone certamente, Passatore pure
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