Finalmente raggiungo le Malghe del Porzus anche di corsa (ora manca la bici) e lo faccio nella giornata e nelle condizioni che meno lo indicavano.
Il mal di schiena mi ha afflitto tutto la settimana e seppure leggermente attenuato è sempre presente.
Abbiamo deciso di non andare alla FIASP di Barcis che sarebbe stata bella ed allenante ma richiedeva una sveglia anticipata e vista la giornata impegnativa di ieri era meglio non chiedere troppo al nostro corpo.
Abbiamo optato quindi per la salita di Porzus ponendoci però il solo obiettivo di salire senza meta, poteva essere il paese, il bivio o addirittura le malghe.
Questo luogo mi sta molto a cuore sia dal punto di vista sportivo sia perchè rappresenta un luogo fondamentale nella storia della Resistenza Italiana e friulana in particolare.
In partenza le gambe erano vuote ancora sature di bici e camminata di sabato.
Da subito Milena si è avviata avanti a dimostrazione che il mio stato fisico non fosse al top. Ho tenuto duro e proceduto con il mio passo. In realtà è anche lei che ha preso coscienza di come si vada in salita ed è diventata più efficiente.
Arrivati al paese Milena mi è davanti di un centinaio di metri, procede diritta prendendo la strada che prosegue la salita. Non la fermo naturalmente.
Conosco benissimo questa salita e so che i due km rimanenti sono impegnativi ma sempre molto stimolanti per me. Infatti, forse complice un suo cedimento, le recupero man mano terreno finchè al bivio l'ho quasi raggiunta.
E' stata una salita faticosa anche per la temperatura molto alta, senza dubbio ha contribuito il mio stato di forma non ottimale ad appensantire la media di circa 50 sec al km. Comunque sono pienamente soddisfatto.
Al bivio ci concediamo un momento di riposo ed un sorso di acqua che previdentemente avevo portato su con il mio camel bag. Scambiamo 4 chiacchere con tre ciclisti che sono giunti da Canebola.
I 10 minuti di riposo ci fanno bene per cui decidiamo di procedere fino alle Malghe, si tratta di percorrere ancora un paio di km con due grossi strappi su strada cementata che affrontiamo con grande tranquillità. Per Milena si tratta della prima volta che sale quassù.
Foto di rito e poi giù verso valle ripassando dal bivio e prendendo poi la strada che transita da Subit.
Abbiamo visto tanti ciclisti che salivano da tue e tre le direzioni possibili per raggiungere il bivio. Una volta iniziata la discesa subito Milena mi stacca, non ci penso più di tanto. Mi fa piacere che stia tornando bene in forma ed inoltre io non voglio sollecitare troppo il mio mal di schiena.
A metà discesa breve sosta alla fonte del ciclista per rinfrescarsi e bere un sorso poi tutta una tirata fino alla macchina.
Pochi tornanti e ormai non vedo più la gazzella che mi stacca inesorabilmente. Arrivo a fine corsa assai provato ma soddisfatto con quasi 23 km e 750 m di dislivello.
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