lunedì 18 febbraio 2019

Maratona metafora della vita


La Maratona per certi versi può essere considerata metafora della vita.
Agire d'impulso molto spesso porta a risultati negativi, bisogna avere pazienza, procedere spendendo energie con parsimonia e guardare l'obiettivo finale.
Il maratoneta durante lil lungo periodo della preparazione lavora senza riscontri tangibili, gli amici, quelli delle corse brevi, sono veloci, raccolgono subito. Il Maratoneta guarda in prospettiva.
Durante la gara la storia si ripete.
Il Maratoneta vincente è quello paziente che sa trattenersi nei primi km quando le gambe sono sciolte e vanno, la prima metà gara deve semplicemente passare senza fatica.
Dopo il passaggio dal 21° km, o meglio dopo il 30°, si deve tirar fuori gli attributi.

La gara di ieri, la Maratona di San Valentino ne è la perfetta dimostrazione.

Su un percorso nervoso con una prima parte decisamente in salita ed un ritorno favorevole bisognava risparmiare energie, non lasciarsi impressionare da un ritmo leggermente appesantito.

0-10 km     43:00    4.18  al km
10-20 km   42:34    4.15  al km
20-30 km   42:06    4.12  al km
30-40 km   41:09    4.06  al km
40-42.195               4.07 al km

Se si è avuta la pazienza di aspettare nella parte finale il morale sale a mille quando vedi "tanti cadaveri cadere" come diceva una vecchia campionessa, quando nessuno ti sopraggiunge alle spalle e tu invece "catturi" come pesci all'amo quelli che ti precedono.
Naturalmente non si tratta di un atteggiamento facile da tenere, necessità esperienza ma più di tutto necessità una tranquillità d'animo ed una freddezza infinita.

Quando tutto ciò accade la grande prestazione accade e si ha ben motivo di andarne orgogliosi.

1^ parte in 1:30:20
2^ parte in 1:28:12

Sul traguardo 12° assoluto tra i maschi e 1° MM50 con 2:58:32 mentre nella classifica a coppie insieme a Milena seconda posizione con consegna di una targa e il buono iscrizione ad una maratona che verrà sorteggiata

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