Arrivo Maratona del Lamone Aprile 2004 |
Cronaca di un allenamento fuori della norma
Udine
16 maggio 2004
Oggi
ultimo allenamento lunghissimo in funzione del Passatore.
Sveglia
ore 04.30, colazione come si deve, preparazione della sacca con due borracce di
sali, una banana, un brick di maltodestrine e due pastiglie di Enervit GT;
prima di uscire di casa abbondante caffè di quello fatto alla moka come si usa
nel sud (che tinge la tazza).
I miei
propositi sono di andare a sensazione, cioè di provare ad iniziare con
l'intenzione di fare molti km ma solo a condizione di sentirmi bene; arrivato
al Parco del Cormor indosso i miei auricolari, sintonizzo la radio sulle
stazioni di Radio Dee Jay e alle 5.48 parto.
A
metà del primo giro vedo un bello spettacolo della natura, di quelli che nelle
città sono difficili da ritrovare: tre lepri giocherellano fra di loro, alla
mia vista scappano, si fermano, si voltano indietro, riscappano; poche
centinaia di metri e le reincontro dall'altro lato del Parco.
Decido
di togliere gli auricolari, intorno a me decine di uccelli cinguettano e
gracchiano e fanno altri versi a seconda della specie, la maggior parte di loro
è intenta a cibarsi approfittando della brina mattutina che ha spinto fuori
dalla loro dimora tanti insetti, lumache e altri vermi; il rumore del torrente
Cormor in un tratto in cui lo costeggio a pochi metri è splendido se sommato a
tutti gli altri suoni della natura che a quest'ora della domenica mattina non è
inquinata dalla presenza umana, se non da qualche scocciatore come me.
Al
termine del secondo giro, quindi alle 6 un'altra presenza umana irrompe nella
tranquillità della natura, si tratta di una signora sulla cinquantina che non
avevo mai visto che da lontano mi invia il suo saluto. Rispondo con un
"salute" ad alta voce che ha il doppio significato di saluto e
stigmatizza il nostro gesto mattutino che rappresenta sicuramente vigore per il
nostro corpo.
La
mia corsa in solitaria continua per alcuni giri, le lepri mi fanno compagnia
ancora per un paio di giri, poi uno alla volta altri podisti arrivano sul
percorso e loro scompaiono espropriate dal proprio territorio.
Alle
6.30 sono al decimo km, prendo al volo la borraccia posizionata sul palo della
luce punto di ritrovo per i podisti avventori del Parco del Cormor, la giornata
si presenta calda ed infatti poco dopo con un veloce pit-stop prendo al volo la
mia canotta di Podisti.net e la sostituisco alla maglia a maniche lunghe
ricordo della splendida per me Maratona di Treviso che rappresenta oltre che un
bellissimo ricordo anche il mio miglior risultato stagionale.
Allo
scadere della prima ora di corsa ho percorso circa 13 km esattamente il ritmo
che avevo previsto nella mia mente, le sensazioni buonissime, comincio a
pensare che farò un buon allenamento anche perchè fra poco ho appuntamento con
il mio amico Nuccio che mi accompagnerà per alcuni km prima di lasciarmi alla
cura di altri amici che so arriveranno alle nove; se tutto va bene la mia corsa
in solitario sta per terminare.
Incontro
altri podisti, alcuni sconosciuti, altri visti tante volte al Parco ma con i
quali non ho molta confidenza, ma di domenica mattina presto accomunati dalla
stessa passione il saluto e un'aria di complicità ci coinvolge, siamo complici
della stessa passione che ci fa soffrire e godere allo stesso tempo.
Passo
alla mezza maratona in 1:42' in grande scioltezza, sono ancora all'inizio da
poco mi sono risintonizzato su Radio Dee Jay dove lo speaker Vitiello si chiede
cosa stiano facendo i radioascoltatori sintonizzati: naturalmente si tratta per
la maggior parte di lavoratori impegnati in tutte quelle attività che anche la
domenica continuano; mi colpisce la telefonata di un ragazzo che comunica che
lui come me sta correndo in un parco, quante volte avrei voluto comunicare
questo tutte le volte che sento menzionare le varie attività in svolgimento
dagli ascoltatori, lo ha fatto l'anonimo amico per me.
Questo
episodio stimola lo speaker Vitiello a ricordare che nella giornata odierna, a
Milano si svolge una gara molto particolare che vede al via sulle distanze di 5
e 10 km tante giovani e meno giovani donne: si tratta dell'Avon Running gara
nella quale so essere impegnate tante ragazze e atlete che conosco
personalmente o tramite il web e fra le tante anche un'altra speaker della
radio che si chiama Paoletta.
I
km scorrono, conto nell'arrivo di Nuccio per alleviare l'inizio di una certa
ripetitività del solito giro di 1640 m, ma l'amico si fa attendere, non ci
posso credere che mi abbia fatto il bidone, se così fosse bisogna aspettare le
nove per accodarsi al treno di altri che puntualmente ogni domenica si
ritrovano al Parco.
Dopo
i 28 km quasi senza accorgermene il ritmo si alza leggermente, le gambe vanno
da sole e corro più di qualche giro a 4' 30''-4'35'', troppo presto per
aumentare, mi dico e per fortuna quando ormai ho corso 37 km intravedo da
lontano due degli amici che attendevo Loris e Spampinato, una altra
progressione per raggiungerli e poi mi accodo a loro procedo al loro
ritmo tornando a correre intorno ai 5 al km, di lì a poco ci raggiunge anche
Nuccio, Federica, i due Gianni e due amici di cui non conosco i nomi.
Formiamo
un bel gruppo numeroso e solidale, situazione un po' insolita per me abituato a
correre di solito da solo, ma oggi il ritmo che intendo tenere è perfettamente
congeniale al loro e quindi ci gioviamo tutti di questa coincidenza
scambiandoci esperienze sulle ultime gare corse in particolare sulla maratona e
maratonina di Trieste, e sui prossimi obiettivi fra i quali il mio Passatore
assume la sua centralità.
Corro
ormai in uno stato di leggerezza mentale totale, le gambe si fanno sentire un
minimo, ma ho tanta voglia di completare questo ultimo test come si deve:
transito alla maratona in 3:24' e ai 50 km in 4 ore; la presenza di un gruppo
così numeroso è anche l'occasione per stimolare qualche amico a svolgere un
lavoro diverso dal solito e provare ad andare in progressione nel finale; mi
sento bene, mi metto alla guida del plotoncino ma poco dopo questo incremento
di ritmo si farà sentire nelle mie gambe.
Procedo
continuamente a bere sali che nel frattempo si sono esauriti nelle mie
borracce, mi alimento anche mangiando la banana e le maltodestrine, il sole
picchia forte dopo settimane di tempo incerto: buon per gli alpini che possono
terminare i propri festeggiamenti nella vicina Trieste.
Intanto
il gruppo si sfoltisce, rimaniamo solo io, Nuccio e il nuovo venuto Max che
essendo fresco si informa di quanto dobbiamo correre e a che ritmo; ho ormai
deciso che completerò 37 giri del Parco i maniera da superare i 60 km.
Nuccio
si ferma quando mi mancano solo due giri, ha svolto benissimo il "suo
lavoro" da lepre, gliene sono grato come pure a tutti gli altri e se
questo sogni che sto coltivando diverrà realtà, se ossia riuscirò a completare
la 100 km del Passatore una parte del merito sarà anche loro.
Gli
ultimi due giri li affronto con la sola compagnia di Max che mi chiede se me la
sento di aumentare un po', andiamo in progressione e finisco inanellando i due
giri più veloci toccando nell'ultimo addirittura la media di 4' 07'' che non è
male al termine di 60 km.
All'arrivo
un nuovo arrivato all'oscuro di tutto mi chiede come mai sono così stanco e
dice di vedermi taciturno: cosa ne sa lui di quello che ho fatto, e soprattutto
cosa ne so io se questi 60 km che ho corso a soli 14 giorni della gara in 4:47'
17'' alla media di 4' 44'' saranno funzionali alla conquista dell'obiettivo che
mi sono prefissato, di sicuro ho fatto tutto quello che era nelle mie
possibilità.
Antonio
Lokomotiv Margiotta
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