domenica 9 aprile 2017

Maratona di Russi

Brindiamo ad un altro grande successo io e Milena.
Perchè ogni Maratona portata a termine è sempre un grande traguardo, se poi, come nel nostro caso è già la quarta dell'anno e tutte migliorando la precedente si può solo che esultare.

La Maratona di Russi rappresenta per entrambi un appuntamento importante di quelli ai quali non si vuol mancare; per Milena perchè giunge sempre a ridosso del suo compleanno, per me perchè è un percorso che conosco benissimo e dove so di incontrare sempre tanti amici.
Notte come gli esordienti: ho dormito solo due ore.
Si tratta della mia 225^ Maratona eppure non riesco a gestire la tensione, probabilmente è perchè sento la responsabilità di un ritmo adeguato per Milena, un ritmo che non la faccia andare fuori giri ma allo stesso tempo che non ci faccia compromettere un potenziale risultato.
Anche lei è tesissima tanto che uscendo dal B&B in direzione partenza concordiamo di non porci obiettivi...prenderla come viene.
Qualche incontro ai nastri di partenza, Sabrina che fa pacer delle 5 ore, Filippo e Lorenzo in preparazione per la 100 del Passatore, Italia (tiratissima) e Rolando anche loro in carico per la 100.


Si parte. I primi km sono all'interno del paese con diverse curve, difficile impostare il ritmo regolare.
Al 2° km constato che siamo partiti solerti, sensazione che avevo intuito dal respiro di Milena che è affannato. Siamo un bel gruppo, appena giunti in periferia diventa più facile gestire e ben presto si forma attorno a noi un gruppone di una quindicina di unità che dimostra di fidarsi della mia andatura costante. Sono in gran parte romagnoli, scambiamo qualche parola augurandoci che la nebbia che ci avvolge resista il più a lungo possibile perchè nel momento in cui si alzerà sicuramente potremmo subire una mazzata dal sole che incombe.

Il passo è decisamente svelto, strappiamo diversi lap in 4:35-4:37 bel al di sotto dei 4:40 che rappresenterebbero già una ottima media.
A questo punto mi comincio a chiedere se non sia la giornata giusta per osare, le mie gambe sono in ottima forma ed ora sento che pure Milena corre sciolta. Il gruppone ora è composto da 14 unità, più di quanto lo siano quelli dei pacer ufficiali.
Il passaggio alla mezza è in 1:37:56 esattamente come due settimane fa alla Unesco Marathon ma sento che abbiamo speso decisamente di meno.
Il passaggio a metà gara rappresenta quasi sempre una liberazione a livello psicologico come se raggiuntà la vetta della salita rimane solo da scendere, iniziare quel conto alla rovescia inesorabile che porterà al coronamento del sogno. Milena prende "questa discesa" alla lettera, aumenta il ritmo di 4-5 secondi per cui mi trovo nella situazione di "richiamarla all'ordine" più volte.
Questo incremento produce l'effetto di frantumare il gruppo, al ristoro del 25° km siamo rimasti solo io e lei, pazienza dobbiamo confezionare un piccolo capolavoro e certamente pochi avrebbero potuto reggere. Tirarle il freno è servito, mi rimetto io quel mezzo metro davanti a scandire il passo.
Comincio a fare i miei conti, le prospettive sono molto rosee, anche nell'eventualità di un cedimento il buon tempo è assicurato. Ora il sole è alto sulle nostre teste e ci scalda per benino, ogni ristoro è provvidenziale per reintegrare i liquidi che perdiamo con il sudore.
Passaggio al 30° km in poco più di 2:19.
Un po' di conti...ci può stare la scommessa. Provare a insistere ancora per tirar fuori un crono anche meglio di quello che sta per concretizzarsi.
Ora Milena corre impegnata ma non accenna a cedimenti. La sollecito senza parlare alzando ulteriormente il ritmo, risponde bene riuscendo a strappare 4 lap esaltanti che ci portano al 35° con ampio margine rispetto al crono di Aquileia.
Ormai si tratta solo di gestire, finalmente comincio a comunicare questo anche a Milena sperando di trasmetterle un senso di positività che compensi la fatica che ora si fa sentire.
Questa comunicazione ha l'effetto contrario perchè c'è come un rilassamento, perdiamo quasi 15 secondi per strada.
Capisco che per i poco appassionati discutere di pochi secondi su una gara di 42 km può non avere senso ma quando si è ai propri limiti il divario fra una buona gara, una gara eccellente e un capolavoro si gioca proprio su quei secondi. In maratona una volta persi sono secondi irrecuperabili.
Ricomincio ad incitarla.
Go Milena, go. 
Non possiamo vanificare tutto in questi 3 km. E' visibilmente affaticata ma per fortuna davanti a noi ci sono due ragazze che diventano l'obiettivo da raggiungere, sono ancora più in crisi.
Dal apssaggio alla mezza abbiamo recuperato una posizione ed ora la prospettiva di recuperarne altre due mi esalta...trasmetto questa positività a Milena che coglie.
Riesce a riprendere il passo e seppure affannata il 40° scivola addirittura in 4:32 (uno tra i migliori lap).
Ci mancano ancora 2,195 km. Il margine è amplissimo ma si può anche sperare in un miracolo, più un miracolo della mia volontà che un qualcosa che possa accadere. Correre in 10 minuti netti.
Forza Milena, facciamo il miracolo...raggiungiamo quel 41 e poi spremiamo le ultime energie. Il 41 si avvicina, sono un paio di metri avanti, le grido continuamente.
Transito al 41° uno sguardo al cronometro...incredibile ma ce la potremmo fare anche a stare sotto il 3:17.
Vai Milena, vai. Corri per me quest'ultimo mille più veloce che puoi. Fai un regalo a te stessa ma anche a me che ho creduto. Conosco benissimo il finale, dovremo fre un intero, interminabile giro della piazza prima di imboccare il brevissimo rettilineo. 
Ultimi 200 m, scorgo il cronometro ufficiale...ce la possiamo fare. 
"Cambia, Milena, cambia."
"Aumenta".
Raggiungiamo due ragazzi con la canotta rossa e li superiamo, ci incitano.
Ultimi 20 metri, è fatta.
Transitiamo sotto il tabellone cronometrico che segna ancora 3:16...i 56 secondi non contano nulla
Una grandissima prestazione che porta Milena ad arrivare a soli 30 secondi dal suo personal best realizzato quasi 10 anni fa.
 

La classifica dice 7^ posizione assoluta e prima della categoria Veterane B, attualmente il suo è il miglior tempo sulla maratona a livello nazionale. Sono indubbiamente contento per lei ma anche per me che ho saputo aiutarla negli allenamenti, motivarla e soprattutto guidarla in gara in questo eccezionale miglioramento. In attesa della premiazione la bambina Milena si mette a giocare con un cagnone.
Subito dopo andiamo a brindare a questa eccezionale prestazione con una birrozza insieme al mio vecchio amico di tante gare e servizi di pace-maker, Enrico Vedilei, un grande uomo prima che un grande atleta.
Torniamo a casa con tanta soddisfazione e...con la sporta piena di generi alimentari e indumenti tecnici.
Non prima di aver salutato però il bellissimo B&B che ci ha ospitato che sembra un angolo di paradiso in terra romagnola.


Molto gradito anche l'incontro con Sabrina, amica da tanti anni e podista indomita che oggi ha svolto al meglio il suo compito di pacer delle 5 ore.

1 commento:

  1. Insieme fate un capolavoro.Per chi ama lo sporto è impossibile non emozionarsi con questi racconti.

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