domenica 22 gennaio 2017

Obiettivo Passatore

Prepararsi per la 100 km del Passatore è impresa difficile. La prima reazione sarebbe di pensare che non ci sia nulla da preparare se non farsi ricoverare.
Ho avuto diverse esperienze in questa gara, fu addirittura il mio esordio in atletica e mi presentai con l'incoscienza del neofita, finii comunque in poco più di 14 ore nonostante non avessi mai fatto più di 28 km in allenamento.
Nel 1995 ci tornai, nonostante fossi più esperto feci poco meglio.
Dopo più 10 anni ormai molto sgamato riuscii ad impostare una buona preparazione prendendomi belle soddisfazioni (9:08) infine recentemente un'altra bella esperienza. In questo quadretto di soddisfazioni anche tante delusioni nelle occasioni mi son ritirato.
Quest'anno mi sono iscritto di nuovo ed insieme a me anche Milena che sarà all'esordio. Quindi ho un doppio compito e doppia responsabilità: arrivare al traguardo e cercare di aiutare anche lei a coronare il sogno.
Premesso che io son convinto che bastino 4-5 allenamenti specifici oggi abbiamo cercato di mettere il primo pilastro sotto questo sogno, perchè si sa che la costruzione regge solo se le basi sono forti.
L'aspetto fisico ha importanza rilevante ma ancora più importante è l'aspetto mentale. Durante i 100 km le crisi sono numerose, il buon atleta è quello che riesce a trovare l'energia mentale per superare.
Oggi siamo usciti senza alcuna certezza ma con la consapevolezza che si sarebbe provato ad andare oltre le 3 ore.
Prendiamo la direzione dell'Ippovia, si tratta di un tracciato che conosco a memoria ed è sempre molto affascinante in qualsiasi stagione, anche in inverno quando gli alberi sono spogli e molti tratti sono ghiacciati come stamattina.
Dopo alcuni km realizzo che la giornata non sia ideale, ho male al ginocchio, tengo con difficoltà il ritmo di 5'15'' che Milena si incarica di tenere. Per fortuna alcuni scorci di panorami delle Alpi sono straordinari e rimettono in pace con la vita. La giornata è soleggiatissima seppure la temperatura sia notevolmente bassa. Incrociamo tanti camminatori e podisti, altri li raggiungiamo, altrettanto numerosi sono i ciclisti. Con tutti di prammatica è lo scambio di saluto, pochi sono gli "orsi" che non rispondono.
Dopo 13-14 km sono in momento di crisi e quasi sto per chiedere a Milena di tornare indietro riponendo i nostri propositi.
Per fortuna riesco a resistere, mi metto in scia, staccato di qualche metro. Stringo i denti e tengo duro. L'obiettivo è raggiungere il Cimitero di Vendoglio che da sempre rappresenta il giro di boa dei miei lunghissimi; lì troveremo acqua per poterci dissetare.
Arriviamo, un occhio alla fontanella e scopriamo con nostro grandissimo disappunto che il rubinetto è stato tolto forse a causa del freddo invernale. Mangiamo il nostro gel a secco e continuiamo per la nostra strada.
Transitiamo per Treppo Piccolo, Cassacco, Tricesimo, Tavagnacco.
La seconda parte del percorso è leggermente in discesa per cui riusciamo a recuperare qualche secondo sulla media. Le gambe sono calde per cui il ginicchio si sente meno anche se son certo che le conseguenze saranno ingenti nel dopo gara.

Ormai fatico nettamente a stare in coda a Milena, servono brusche accellerazioni per raggiungerla ma subito dopo mi stacca nuovamente.
Stringere i denti è d'obbligo. Appressandoci a casa è necessaria una digressione per chiudere i 37 km preventivati.
Al termine anche se sono completamente disidratato mi considero molto soddisfatto. I grandi obiettivi passano per grandi sofferenze.
La lezione importante da prendere da questa giornata è che MAI PIU' senza bere durante i lunghissimi.
Persi in questo allenamento oltre 3 kg...non dovrà più accadere!!!!!

1 commento:

Visto che siete arrivati fin qui lasciate un commento. Se non siete registrati firmatevi